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di Carlo Di Stanislao
“Nel cinena non vale tanto una storia ma come la si racconta” (Federico Fellini)
L’Odissea di Omero ha ispirato numerose trasposizioni cinematografiche nel corso dei decenni, offrendo interpretazioni diverse e affascinanti del viaggio epico di Ulisse. Tra le più recenti, “Itaca – Il ritorno” di Uberto Pasolini si distingue per la sua rappresentazione intima e realistica del ritorno di Ulisse a Itaca, focalizzandosi sulle dinamiche familiari e sulle sfide personali affrontate dall’eroe e da Penelope.
Un’altra imminente e attesa interpretazione è quella di Christopher Nolan, che sta attualmente lavorando a una nuova versione dell’Odissea. Il film, intitolato “The Odyssey”, vedrà Matt Damon nel ruolo di Ulisse e Anne Hathaway in quello di Penelope. La produzione è iniziata questo mese in Sicilia, con riprese previste sull’isola di Favignana. L’uscita del film è programmata per il 17 luglio 2026, con una distribuzione dedicata nelle sale IMAX. La prima immagine rilasciata del film ha suscitato discussioni riguardo all’accuratezza storica dei costumi, con alcuni critici che hanno evidenziato discrepanze rispetto all’epoca rappresentata. Tuttavia, molti sostengono che tali licenze artistiche siano giustificate, poiché l’obiettivo principale di Nolan è catturare l’essenza narrativa dell’epopea omerica piuttosto che una riproduzione storica pedissequa.
Nel corso della storia del cinema, l’Odissea è stata fonte di ispirazione per numerosi film. Tra questi, “Ulisse” (1954) con Kirk Douglas offre una rappresentazione classica dell’epopea, mentre “Fratello, dove sei?” (2000) dei fratelli Coen propone una rilettura in chiave moderna e ironica, ambientata nel sud degli Stati Uniti durante la Grande Depressione. Un’altra interpretazione degna di nota è “Nostos – Il ritorno” (1989) di Franco Piavoli, che offre una visione poetica e contemplativa del viaggio di Ulisse. Queste diverse trasposizioni evidenziano la versatilità e la perenne rilevanza dell’Odissea, capace di adattarsi a contesti e interpretazioni differenti, mantenendo intatta la sua essenza di racconto universale sul viaggio, la scoperta e il ritorno a casa.
Itaca – Il ritorno di Uberto Pasolini è un’opera cinematografica che reinterpreta con audacia e profondità gli ultimi canti dell’Odissea di Omero, focalizzandosi sul ritorno di Odisseo a Itaca dopo vent’anni di assenza. Il film, uscito nelle sale italiane il 30 gennaio 2025, vede protagonisti Ralph Fiennes nel ruolo di Odisseo e Juliette Binoche in quello di Penelope, supportati da un cast di talento che include Charlie Plummer e Claudio Santamaria. La trama si concentra sul ritorno di Odisseo, segnato dalla guerra e dalle avversità, che trova la sua patria in preda al caos e alla corruzione. Penelope, assediata dai Proci, mantiene viva la speranza del ritorno del marito attraverso astuzie e stratagemmi. La narrazione esplora temi universali come la responsabilità, il senso di colpa e la ricerca di redenzione, offrendo una prospettiva intima e umana sui personaggi mitologici.
La regia di Pasolini si distingue per una messa in scena sobria ed essenziale, che mette in risalto le emozioni dei protagonisti e le dinamiche familiari. La scelta di eliminare elementi soprannaturali presenti nel poema originale conferisce al film un realismo crudo, rendendo la storia accessibile e rilevante per il pubblico contemporaneo. La fotografia cattura con maestria i paesaggi greci, simbolo di una bellezza intramontabile ma anche di un passato intriso di dolore e sacrificio. Le interpretazioni sono di altissimo livello: Ralph Fiennes offre un Odisseo vulnerabile e tormentato, lontano dall’eroe invincibile della tradizione, mentre Juliette Binoche incarna una Penelope forte e resiliente, capace di affrontare le avversità con dignità e intelligenza. La chimica tra i due attori rende credibile e toccante la complessità del loro rapporto, segnato da anni di separazione e sofferenza.
La colonna sonora, discreta ma evocativa, accompagna con delicatezza le vicende, sottolineando i momenti di tensione e di introspezione senza mai risultare invasiva. La sceneggiatura, firmata da John Collee ed Edward Bond, riesce a bilanciare fedeltà al testo originale e innovazione, offrendo dialoghi profondi e riflessivi che stimolano lo spettatore a interrogarsi su temi esistenziali. Nonostante la sua qualità artistica, “Itaca – Il ritorno” ha avuto una distribuzione limitata, rendendo difficile la sua reperibilità nelle sale e sulle piattaforme di streaming. Tuttavia, per gli appassionati di cinema d’autore e di riletture moderne dei classici, questo film rappresenta un’esperienza imperdibile, capace di offrire nuove chiavi di lettura su una delle storie più emblematiche della letteratura occidentale. In conclusione, “Itaca – Il ritorno” è un’opera che merita attenzione per la sua capacità di rileggere un mito antico attraverso una lente contemporanea, mettendo in luce le fragilità e le contraddizioni dell’essere umano. La combinazione di una regia sensibile, interpretazioni magistrali e una sceneggiatura ben costruita rende questo film un contributo significativo al panorama cinematografico attuale.
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