Michela Marzano ha portato al Festivalfilosofia, una lezione incentrata sulla identità

Dimmi chi sono. Quando l'identità è una prestazione. A Modena intervista a Michela Marzano. Video

MODENA, 15 settembre 2024 – “Cos’è la filosofia per me?” chiude gli occhi in sala stampa a Modena ieri pomeriggio la filosofa Michela Marzano quando uno studente della scuola media di Modena, IC3 Mattarella, le rivolge questa domanda. “Per me è luce, tutto nella filosofia si chiarisce”. “E andrebbe insegnata sin dalla prima elementare– aggiunge alla Dire- quando si impara a leggere i primi libri e si cominciano a cercare le prime risposte ai perché, che i bambini si chiedono ben prima di andare a scuola”.


La lezione magistrale che Marzano porta al Festivalfilosofia è incentrata sull’identità: ‘Dimmi chi sono. Quando l’identità è una prestazione‘. “È la domanda classica della filosofia e così come noi oggi la poniamo l’identità nasce con Locke”, spiega. Ma le cose si sono complicate a partire da chi sia il soggetto che si fa queste domande e che di “picconate” ne ha prese molte, ad esempio con la psicoanalisi.

“Se io dico tu sei anoressica invece di dire tu hai un problema di anoressia– continua Marzano parlando ai giovani- utilizzo un’etichetta identitaria che funziona come coagulante, ma così l’identità diventa prestazione” e si resta schiacciati sul problema che in quel momento si vive.
Per i giovani “il fluido diventa come una via di fuga”, secondo la filosofa, rispetto a questa asfissia di prestazioni e definizioni.

È sbagliato instillare a un giovane un obiettivo, uno scenario per renderlo ambizioso? “Un conto è presentare delle possibilità, un dover fare- risponde la filosofa alla Dire- un altro conto è modellizzare e dover essere qualcuno” a tutti i costi. È questo il rischio, secondo Marzano, che trasforma troppi sogni in frustrazioni. ( fonte Agenzia DIRE  www.dire.it)

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