Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria è la prima mostra dedicata a un’artista contemporanea donna alla Galleria Borghese, e la prima esposizione romana dell’artista franco-americana, tra le più influenti del secolo scorso.
Ideata da Cloé Perrone e curata con Geraldine Leardi e Philip Larratt-Smith, l’esposizione, realizzata in collaborazione con The Easton Foundation e l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, è incentrata sul grande contributo della Bourgeois alla scultura e la profonda connessione tra la sua pratica artistica e la Galleria Borghese.
Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria intreccia la memoria personale dell’artista a quella collettiva del museo pubblico: il percorso espositivo attraversa alcune sale del Museo, il padiglione dell’Uccelliera e il Giardino della Meridiana – luoghi che Louise Bourgeois aveva esplorato con ammirazione durante la sua prima visita a Roma nel 1967.
Circa 20 opere scultoree che dialogano con l’architettura unica del Casino Borghese e con la sua collezione, sono incentrate sui temi della metamorfosi, della memoria e sull’espressione di stati emotivi e psicologici. Queste tematiche, esplorate anche dagli artisti della collezione Borghese, sono rinvigorite dalla lente contemporanea di Bourgeois, che offre nuove prospettive sull’esperienza umana, grazie anche alla sua straordinaria diversità di forme, materiali e scale, che le hanno permesso di esprimere una gamma di stati emotivi.
Il percorso artistico di Louise Bourgeois (1911, Parigi – 2010, New York), lungo sette decenni ha fatto progredire in modo significativo le discussioni critiche sull’arte contemporanea, incorporando i temi della psicoanalisi e del femminismo che da allora sono diventati centrali. Negli anni Sessanta, dopo un periodo di intensa psicoanalisi, inizia a lavorare con forme biomorfe, sperimentando il lattice, il gesso, la cera e altri materiali. All’inizio degli anni Novanta presenta il suo primo gruppo di Cells, strutture autonome, alcune simili a stanze, composte da elementi scolpiti, oggetti trovati e oggetti conservati nel corso della sua vita. Sono dell’ultimo decennio della sua carriera le opere realizzate con i tessuti.
Il suo rapporto con l’Italia e con le collezioni Borghese ha influenzato in modo significativo la sua pratica creativa. L’incontro con la collezione Borghese iniziò con gli studi di storia dell’arte al Louvre alla fine degli anni Trenta e si approfondì tra il 1967 e il 1972 con i soggiorni a Pietrasanta, Carrara e in altre città della regione, lavorando in diversi studi e realizzando numerose opere in bronzo e marmo.
Un decennio dopo riprende a frequentare l’Italia, producendo altre sculture tra il 1981 e il 1991.
Con la mostra Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria la Galleria Borghese conferma l’importanza del rapporto tra arte antica e contemporanea, diventando luogo di incontro e dialogo tra Maestri di epoche e provenienze diverse. Le installazioni contemporanee di oggi riaffermano e attualizzano ciò che la Galleria incarnava per Scipione Borghese: essere uno scrigno di tesori personali e un luogo per custodire un’eredità che va costantemente rinnovata, favorendo nuove letture della sua storia e della storia dell’arte.
In occasione della mostra, anche l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici ospita un’opera dell’artista, allestita nel Salon de Lecture: No Exit, un’installazione formata da una scala incorniciata lateralmente da pannelli e da due grandi sfere situate alla sua base. Nella scala si trovano appese due forme di gomma a cuore, elementi ben celati e che possono essere sbirciati attraverso una piccola porta dietro la struttura.
L’esposizione è stata realizzata grazie al supporto di FENDI, sponsor ufficiale della
mostra.
La mostra è accompagnata da un programma di incontri dal titolo Esistere come donna organizzati da Electa. Scarica il programma qui
Hospitality partner della mostra: Hotel Eden, Dorchester Collection.
BIOGRAFIA
Louise Bourgeois (nata a Parigi nel 1911 e morta a New York nel 2010) è una delle artiste più influenti del secolo scorso. Sebbene abbia lavorato in diversi ambiti nel corso dei suoi 70 anni di carriera – performance, pittura e stampa – è nota soprattutto come scultrice. Bourgeois ha vissuto a New York dal 1938 fino alla morte, ma gran parte della sua ispirazione proviene dalla sua infanzia. Cresciuta a Parigi e nei suoi sobborghi, fin da piccola fu coinvolta nel laboratorio di restauro di arazzi della sua famiglia. Le complesse relazioni con il padre infedele e con la madre malata cronica portarono a sentimenti pervasivi di colpa, gelosia, tradimento e abbandono, temi che costituiscono il nucleo del suo lavoro. L’artista ha spesso dichiarato che il processo creativo è una forma di esorcismo: un modo per ricostruire i ricordi e le emozioni al fine di liberarsi dalla loro presa. Dai disegni intimi alle installazioni su larga scala, oscillanti tra figurazione e astrazione e realizzate con una varietà di materiali tra cui legno, lattice, marmo, bronzo e tessuto, Bourgeois ha espresso una gamma di emozioni attraverso un vocabolario visivo di corrispondenze formali e simboliche.
Bourgeois è stata nominata Ufficiale dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal Ministro della Cultura francese nel 1983. Tra le altre onorificenze, il Grand Prix National de Sculpture del governo francese nel 1991, la Medaglia Nazionale delle Arti nel 1997 e la medaglia francese di Comandante della Legione d’Onore nel 2008. Ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia nel 1993 e nel 1999 ha ricevuto il Leone d’oro della Biennale alla carriera. L’opera della Bourgeois è stata oggetto di numerose importanti retrospettive internazionali e itineranti, tra cui quelle organizzate dal Museum of Modern Art di New York, dal Kunstverein di Francoforte, dalla Tate Modern di Londra, dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, dal Centre Georges Pompidou di Parigi e dalla Haus der Kunst di Monaco. Mostre recenti sono state allestite al Metropolitan Museum of Art di New York, al Nasjonal Museet di Oslo, al Museo Belvedere di Vienna e all’Art Gallery of New South Wales di Sydney.