QUANDO LA CENERE DIVENNE FUOCO. DUSE E DELEDDA SUL SET.
Tra Eleonora Duse e Grazia Deledda non c’è soltanto la trasposizione del romanzo deleddiano “Cenere” sulla scena il 1916. Ma un rapporto innovativo del ruolo della donna. Formazioni diverse lungo un fil rouge. Un convegno, un video, un libro per celebrare Eleonora Duse a Cento anni dalla morte, con il Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse e Taurianova, capitale del Libro 2024, in Calabria. In collaborazione con il Vittoriale degli Italiani e il Comune di Asolo.
“Cenere” fu l’unico film interpretato da Eleonora Duse. Film tratto dal romanzo di Grazia Deledda. Il legame tra una storia vera, l’amore tra Scarfoglio e la cantante Bessard e, il romanzo della Deledda crea una sorprendente metafora tragica in un amore che è dentro il vissuto della Duse amica di Matilde Serao. Rivelazioni di grandi suggestioni letterarie e umane…
Di questo e tanto altro, si parlerà a Taurianova, Città Capitale Italiana italiana del Libro 2024, il prossimo 26 luglio alle ore 19.00, con Giordano Bruno Guerri, Maria Pia Pagani, Micol Bruni, Marilena Cavallo, Pierfranco Bruni.
Il film, tratto, appunto, dal romanzo, rimane nella storia della cinematografia, per la magistrale interpretazione di Eleonora Duse, che incarna il personaggio drammatico di Olì, mentre Anania è interpretato da Febo Mari, che dirigerà le stesse scene. Viene prodotto da Arturo Ambrosio per la Casa Ambrosio Film, con le musiche di Philip Glass e la fotografia di Eugenio Bava, Giuseppe Gaietto e Pietro Marelli. Dura trenta minuti in bianco e nero con l’audio muto. È stato restaurato nel 2015, e sono stati recuperati 8 minuti di pellicola per la durata complessiva di 38 minuti.
A consigliare di leggere, comunque il romanzo della Deledda, ad Eleonora Duse fu Matilde Serao (Patrasso, 7 marzo 1856 – Napoli, 25 luglio 1927). La Serao e la Duse erano molto amiche e i loro carteggi dimostrano proprio questa forte vicinanza. Erano anche, quasi coetanee, due anni di differenza.
Perché la Serao consiglia con forza la lettura di “Cenere” ad Eleonora Duse? Un interrogativo che apre diverse chiavi di lettura. C’è un fatto che va menzionato, un particolare riguarda proprio la Serao. Eduardo Scarfoglio, (Paganica, 26 settembre 1860 – Napoli, 6 ottobre 1917), il marito di Matilde Serao, tra le sue tante avventure amorose, che erano sempre a conoscenza della scrittrice napoletana, ebbe una relazione, cominciata nel 1892 con la cantante e ballerina di teatro Gabrielle Bessard.
Dopo due anni di incontri e di passioni Gabrielle ebbe una figlia da Scarfoglio, ma il giornalista e scrittore non volle mai lasciare la Serao (sarà poi la Serao e lasciare Scarfoglio) per andare a vivere con lei. Storie e avventure.
Gabrielle era innamoratissima di Eduardo. La mattina del 29 agosto del 1894 si presenta davanti alla porta di casa di Scarfoglio Serao, bussa, lascia la – bambina un biglietto dedicato ad e Eduardo con su scritto: “Perdonami se vengo ad uccidermi sulla tua porta come un cane fedele. Ti amo sempre”, e si spara. La bambina di nome Paolina verrà affidata alla Serao.
Qual è il senso delle due storie?
Un fatto reale, di cronaca, e un romanzo di Grazia Deledda, Nobel 1926. Il fatto reale accade nel 1894. Il romanzo di Deledda viene pubblicato a puntate nel 1903. Ma resta centrale il rapporto tra la Duse, la Serao, la Deledda e anche Scarfoglio senza assolutamente dimenticare D’Annunzio.
Con loro Subilla Aleramo che nel primo decennio del Novecento pubblica “Una donna”. Tre donne con una quarta che sta al principio di tutto. Matilde Serao. Eleonora però accanto il Vate. Gabriele d’Annunzio.
“Tu esalti la mia forza e la mia speranza, ogni giorno. Il mio sangue aumenta, quando ti sono vicino, e tu taci. Allora nascono in me le cose che col tempo ti meraviglieranno. Tu mi sei necessaria”. Così Gabriele d’Annunzio nel romanzo “Il fuoco”.
È proprio vero che il “Il fuoco consumò la diva”? Come titola un recente reportage dedicato alle Grandi Coppie della Storia riferendosi a Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio.
È certo che non fu un rapporto soltanto amoroso, sentimentale e sensuale. Fu un amore impetuoso. L’impeto di un passato sentimento ottocentesco.
Sia Eleonora che Gabriele si sono portati dietro una relazione culturale radicata nella dimensione di fine Romanticismo.
Eleonora l’artista che rivoluzionò i modelli teatrali portandondoli nella modernità e rispettando la tradizione. Un intreccio comparativo alla cui base resta il legame tra vita e letteratura, arte e mistero, malinconia e melodramma.
Dal personaggio che sulla scena ha la fisicità, la voce e il silenzio in una ribalta senza luci al personaggio che recita con le luci.
Due interpretazioni e due “maschere” all’interno del Novecento teatrale. Ma Eleonora Duse non è mai maschera. È sempre se stessa. Nella vita e sulla scena. Tanto da dire: “Se la vista di cieli azzurri ti riempie di gioia, se le cose semplici della natura hanno un messaggio che tu comprendi, rallegrati, perché la tua anima è viva”.
Vita, amore e teatro, “Undulna” un progetto comparato, dalla direzione scientifica di Pierfranco Bruni, per il centenario della morte di una attrice che inventò sulla scena nuovi modelli della recita e della interpretazione nella modernità del personaggio e del destino del personaggio stesso. Teatro e cinema sono la nuova scena delle arti. Da qui comincia il nuovo linguaggio delle letterature.
Taurianova, un convegno, un video, un libro: Eleonora Duse e Grazia Deledda. 26 Luglio a Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024.
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Pierfranco Bruni è nato in Calabria e vive tra Roma e la Puglia. Scrittore, poeta, italianista e critico letterario, già direttore archeologo presso il Ministero della Cultura. Esperto di Letteratura dei Mediterranei, vive la letteratura come modello di antropologia religiosa. Ha pubblicato diversi testi sulla cristianità in letteratura. Il suo stile analitico gli permette di fornire visioni sempre inedite su tematiche letterarie, filosofiche e metafisiche. Si è dedicato al legame tra letteratura e favola, letteratura e mondo sciamanico, linguaggi e alchimia. Ha pubblicato oltre 120 libri, tra poesia saggistica e narrativa. È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”. Ricopre incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura. Quest’anno con decreto del Ministero della Cultura Mic , è stato nominato Presidente della Commissione per il conferimento del titolo di “Capitale italiana del Libro 2024“. Recente è inoltre l’incarico assegnato sempre dal Mic di Componente dellaGiunta del Comitato nazionale per il centenario della morte di Eleonora Duse (21 aprile 1914 – 21 aprile 2024) direttore scientifico nazionale del Progetto Undulna Duse 100 e del Progetto nazionale Manlio Sgalambro a 100 anni dalla nascita. Entrambi indetti dal Mic
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