Ecco, di nuovo, alla ribalta le acque dello Stretto sul quale si rispecchia la magnifica ed accogliente Città di Messina. I richiami mitologici di queste acque, con le storie di Scilla e Cariddi e della Fata Morgana, attirano, sempre più spesso, nuotatori provenienti da vari paesi e continenti per cercare la sfida alle correnti marine e accingersi a fare la traversata a nuoto del tratto di mare, che separa la spiaggia di Capo Peloro a quella di Cannitello, nella sponda calabra.
Impegnati in quest’impresa, che sta raggiungendo interesse internazionale, la mattina di sabato 27 agosto alle 8.30, sette nuotatori affronteranno la sfida e il piacere di immergersi nelle acque, dove s’incontrano i mari Ionio e Tirreno, ecco i nomi: Damian Matich (Nuova Zelanda), Leonid Neganov (Russia), Margaux Florion (USA), Vincent Florion (USA), Rich Cipolla (USA), Luisa Pavia (Italia), Francesco Gastaldi (Italia). La Traversata è stata organizzata dal “Professional Coach Ale” e dall’“International Events”, manager dell'evento Patrizio Tomada, rappresentante di “Water World Swim”, un gruppo statunitense con base a San Francisco (California), che propone traversate a nuoto in vari Paesi del mondo, tra i quali: Grecia, Italia, Cuba, Cile, Argentina, Inghilterra, Francia, USA e altri luoghi.
La Traversata dello Stretto si avvale dell’assistenza tecnica dell’esperto e decano di questi eventi “Seaman” Giovanni Fiannacca col suo barcone Colapesce I. Il tutto non ha solo uno scopo ludico, ma avverrà sotto l'egida dell’Associazione “L’Aquilone” Onlus che, attraverso l’impegno del presidente Rosario Lo Faro (nella foto) e dei suoi associati, da anni s’impegna su un Progetto di “Mareterapia” denomiato “Un mare da vivere senza barriere”, atto a sostenere i soggetti diversamente abili.
In questo contesto, la “Water World Swim”, attraverso la donazione a “L’Aquilone”, ha voluto contribuire ai Programmi di quest’ultima ed unire i nuotatori dei vari Paesi nell’esperienza della “Traversata dello Stretto di Messina” con l’auspicio che “Un mare da vivere senza barriere” diventi un messaggio internazionale, “A sea to live without barriers an ocean to experience without borders”. Un messaggio che unisca le genti, in quanto il mare "Unisce", non pone ostacoli e barriere, facilitando il raggiungimento degli scopi benefici e di aiuto a favore dei soggetti svantaggiati.