Ripattoni (Teramo) – E’ giunta alla sua dodicesima edizione RIPATTONIARTE, la manifestazione culturale che negli ultimi quattro anni è stata diretta da Gianni Melozzi. Una direzione artistica fortemente incentrata sulla valorizzazione del territorio e dei talenti che esso è capace di esprimere, nelle più diverse forme“per recuperare il formidabile rapporto che esiste tra il territorio -borghi antichi e loro vivibilità- e il sistema di produzione culturale, la cui principale risorsa è costituita dal talento e dalla creatività, anche e soprattutto locale”. Così Gianni Melozzi a cui abbiamo chiesto di illustrare l’evento 2017: “E’ un evento corale che vede la partecipazione attiva della ProLoco, presieduta dal dott. Alberto Santori, e delle associazioni Bellantarte e Agorà. Percorsi creativi caratterizzati anche, ma non solo, dall’uso delle nuove tecnologie che pongono l’arte al servizio della comunicazione. Sempre nella cornice di Palazzo Saliceti e negli angoli più suggestivi del borgo di Ripattoni nel Comune di Bellante dove si svolgerà il percorso tra mondo digitale, cultura letteraria e musicale”.
Quali sono il tema e le proposte di questa edizione?
“Occorre oggi avere coraggio e visione, due ingredienti necessari a sostenere il nostro territorio in questo periodo, quando a causa di eventi naturali, si sono verificati fenomeni drammatici. Anche dove le mura hanno retto al tremare della terra, sono stati le menti e i cuori a non reggere. Paura? Insicurezza? Fragilità umane? Una terra generosa e accogliente, con un’antica attitudine all’ospitalità, ha visto i propri figli fuggire, si spera momentaneamente, e lasciar intendere il suo abbandono. C’è qualcosa che rompe un millenario equilibrio. Come se l’anima stessa ne risentisse. RipattoniArte oppone una manifestazione culturale a questa tendenza, pensando invece che l’anima di un luogo abbia energia sufficiente a dare coraggio e visione e fornire utili anticorpi. Il CORAGGIO e L’ARTISTA è il tema guida dell’edizione 2017 dove la congiunzione tra le due parole diventa anche appropriazione della propria identità artistica nel contesto emozionale evocato”.
Quanti e quali artisti saranno presenti quest’anno?
“Le proposte si svilupperanno intorno a mostre d’arte e fotografiche, concerti, presentazione di libri. Saranno creativi provenienti da diverse parti del mondo, oltre che del nostro territorio, con l’intento di rinnovare il dibattito sempre aperto sul significato di essere artista e sul coraggio di sentirsi liberi e identificarsi nelle proprie creazioni. Il paradigma è personalizzare le opere con il proprio estro e non aver paura di mostrarsi attraverso l’arte. Anche perché solo così un’opera d’arte diventa indimenticabile. Il programma si svolgerà come è tradizione dal 23 al 30 luglio. Gli appuntamenti e le mostre si terranno nella prestigiosa sede di Palazzo Saliceti e nei suggestivi angoli del borgo, ospiti della locale Pro-Loco e del comune di Bellante. Oltre a cinque mostre d’arte allestite negli spazi espositivi, si porterà l’attenzione dei partecipanti sul proprio senso di coraggio e di paura. Si attraverserà il vissuto, volgendoci poi alle aspettative. Alla ricerca di risposte, di possibili risorse e di nuove proposte. Ci saranno laboratori creativi destinati a sostenere il dibattito e a “gettare” semi sul tema del coraggio e della paura.”
La manifestazione si svolge nella cornice di Palazzo Saliceti e di alcuni suggestivi angoli del borgo, che accoglieranno le installazioni degli artisti, le mostre, momenti musicali e d’ intrattenimento, libri e dibattiti a tema.Ancora quest’anno, dunque, la manifestazione ha per titolo IL CORAGGIO E L'ARTISTA. Il coraggio che occorre al nostro territorio duramente provato dagli eventi catastrofici degli ultimi mesi, che hanno inferto un durissimo colpo ad una provincia già economicamente impoverita dalla drammatica crisi economica. Gli artisti, che avranno il compito di coniugare i loro talenti con la realtà in cui vivono, attraverso mostre, installazioni, reading, dibattiti, musica e intrattenimento. Tutte quelle espressioni, nonostante il difficile contesto, vivono, sopravvivono e coraggiosamente si rialzano poiché sono la vera ricchezza, le vere risorse su cui investire per ricostruire.
Ripattoniè?un piccolo borgo collinare che appartiene al Comune di Bellante, le cui radici storiche sono testimoniate dall'elegante Palazzo Saliceti, che farà da cornice agli eventi, e dagli angoli più suggestivi della piccola rocca, scenografia naturale per le creazioni esposte.Il nome Ripattonideriva da Ripa Actonis, ossia "La Rupe di Attone". La rupe, infatti, indica la posizione del borgo mentre la parola Attone deriva da Attone di Todino, capostipite dei signori di Bellante.Nel torrione baronale la presenza di tecniche costruttive che precedono l'anno Mille, intorno al quale si presume sia stato costruito Bellante. Antiche informazioni derivano dal documento chiamato Catalogusbaronum.Cenni storici raccontano che nel maggio 1286 Ripattoni fu incendiata nel corso della "guerra dei baroni teramani" contro le truppe di Carlo d'Angiò. I baroni erano guidati da Gualtieri junior di Bellante. In quel momento Ripattoni era in possesso di Matteo di Canzano che non aveva aderito alla lega e che era rimasto fedele al francese. L'episodio dimostra che nel 1286 Ripattoni non era più in possesso dei signori di Bellante.Rimasto per secoli sotto il dominio di diverse famiglie aristocratiche (principalmente i Duchi di Atri, della casata Acquaviva), nel periodo borbonico il paese venne eretto a comune. Dopo l'Unità d'Italia, il Comune di Ripattoni fu soppresso ed il suo territorio, comprendente la frazione di S. Mauro, fu accorpato a Mosciano Sant'Angelo. Nel 1929 Ripattoni divenne frazione di Bellante.
L'organizzazione della manifestazione è multi-composta, perché si tratta dello sforzo corale di appassionati volenterosi che vogliono custodire e diffondere il prezioso contenuto storico-culturale di questo piccolo borgo che, simile a molti altri piccoli "gioielli" culturali, sono la vera risorsa e ricchezza del nostro Paese.
GLI ARTISTI
- Claudia Di Giuseppee Claudia Petraroli
titolo: Resiliency of Waves
concept:
Resiliency of Waves è l’incontro in cui Claudia Di Giuseppe e Claudia Petraroli, sintetizzano attraverso un’installazione le loro esperienze in risposta al tema “Il coraggio e l’artista” dell’edizione RipattoniArte2017. La metafora analizza il concetto di resilienza sia in senso fisico che psicologico come capacità di resistere ed affrontare un urto e un trauma in maniera elastica, studiando la molteplice interpretazione delle Onde. Reazione non lineare che scioglie i nodi del trauma in maniera spontanea e sensoriale.
bios:
Claudia Di Giuseppe è nata a Teramo, studi classici, laurea in Architettura U.E. 2013, “La Sapienza”, Roma. Abilitata alla professione di Ingegnere, iscritta all’Ordine degli Ingegneri di Teramo. Libera professionista. Dal 2013 al 2016 matura esperienze nel campo della progettazione architettonica, urbanistica ed ambientale in due studi professionali ed in un’azienda d’arredamento di interni. Partecipante a concorsi di idee come il Beijing-Cityvision-Competition (2014), con l’intento di sviluppare proposte urbane e visionarie atte a stimolare nuove idee per la città contemporanea. Cityvision sceglie Pechino come simbolo di quest’analisi. Il tutto attraverso idee innovative e metodologie che possano favorire una corretta evoluzione critica della storiografia architettonica. Propone un ventaglio dettagliato di studi e ricerche con l’obiettivo di generare un dialogo tra la città contemporanea e la sua immagine futura. Momento di importante scambio culturale grazie anche alla composizione di una giuria di eccellenze nel campo sia architettonico che artistico come Ai Weiwei, Greg Lynn, SouFujimoto, Eric de BrochesdesCombes ed Andrea Bartoli. Si dedica nel frattempo anche alla partecipazionei ad altri concorsi sul territorio locale e nazionale. Da ottobre 2016 opera presso “Claudia Di Giuseppe Studio”, nato da un’idea dell’omonima professionista, con l’intento di portare avanti la ricerca sullo spazio come strumento migliorativo della qualità della vita, apportando esperienze nel campo di tutta la sfera sensoriale. Ritiene questo di particolare rilievo ai fini di un’autentica consapevolezza del legame fra buona architettura e migliore qualità di vita. Finalista del quinto Premio F. Fabbri per le arti contemporanee, con l’installazione illuminotecnica “Altopiano in Quiete” (2016). Vincitrice della Menzione d’onore del Premio Design d’Abruzzo P.D.A 2017, tema “ La Luce” progetto “ Shadow’s Line”
Claudia Petraroli (Teramo, 1987) dopo una laurea in storia dell'arte a La Sapienza di Roma ha frequentato il Master in Fotografia dell'Accademia di Belle Arti di Brera.La sua ricerca si focalizza su una riflessione sul linguaggio fotografico, usando per lo più materiale d’archivio unito a soluzioni multimediali.
Tra le altre mostre più significative in Italia e all’estero: Braeraklasse#2, Milano; LIVEstudio#3, residenza d’artista presso la galleria Metronom di Modena; Leggere il presente, Parlamento Europeo, (Bruxelles); Giovane Fotografia Italiana #5, Fotografia Europea (Reggio Emilia); FotopubFestival a Novo Mesto (Slovenia).
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- Francesca Casolani
concept:
Serie di opere tratte da storie di Genesi, parte di un ciclo più ampio dal nomeRiScritture, nel quale Francesca Casolani entra puntualizzando ed integrando i molteplici significati originari del racconto biblico, scanditi dal ritmo che l’artista conferisce al suo racconto per immagini. Soluzioni estetiche dal fortissimo valore simbolico, dilatate nello spazio e nel tempo, fino alla contemporaneità.
Opere: "CARTE" 2015 – dal ciclo RiScritture – installazione- tecnica mista su carta – dim. tavola singola 41×41 cm
"GIONA E IL MARE" 2015 tecnica mista su carta applicata su tavola – dim. 80×110 cm
bios:
Francesca Casolani si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2005.Due incontri importanti avvengono nel 2007; con Octavia Monaco, si specializza in Illustrazione d’autore e, con Omar Galliani, in Arte Sacra Contemporanea, presso la Fondazione Stauros di San Gabriele (TE).
Dal 2008 incontra il teatro di figura dal quale nascono i primi cicli di opere sulla figura della Marionettista, contemporaneamente alla creazione dello spettacolo “Un souffle une ombre, un rien” Experience pour marionette et spectateurs (Compagnia-Stultiferanavis 2008). “Ed è in questo universo, pieno di stupore e di emozioni, che ritrovo quel filo rosso che unisce il mondo arcaico, sacro e primitivo, motore essenziale del mio lavoro”.
Tra le principali mostre collettive: Sulla via dell’arte, Museo Diocesano 2009 Ascoli Piceno; Triennale d’arte sacra 2012 Lecce; Amor Mundi 2012 Campli; Open Space, Galleria Nazionale 2012 Cosenza; Profile, Galleria En plain Air 2012 Pinerolo (TO); Materie, Fondazione Bugatti 2013 Trezzo d’Adda; Ecce Pinocchio, Isola del Garda (BS) 2014; Credere la luce, Museo dello Splendore 2015 Giulianova; Vizi e Virtù, Museo Colonna 2016 Pescara;
Mostre personali: Marionnettiste, EspaceAnnexe, Charleville Mezieres, 2009 (FR);
Alkaest, AnisGras, Le lieu de l’Autre, espace de créationcontemporaine, Paris, 2010 (FR);
Maja Arte Contemporanea, Roma, 2012;
Ri-Scritture, Chiostro degli Zoccolanti, Montorio al Vomano (TE), 2015.
- Diego Feliciani e Marco Cordone
titolo: Timballo. Scatti da un film.
Concept:
Attraverso una serie di Scatti Fotografici, Marco Cordone e Diego Feliciani raccontano la lavorazione del film Timballo.
Le fotografie hanno lo scopo non solo di documentare le complesse fasi di lavorazione, ma anche di esibire, più in generale, il mestiere del cinema.
A volte con ironia, altre volte con grande serietà, questi scatti ci mostrano quante persone si impegnano nella realizzazione di un prodotto audiovisivo, una grande officina arricchita dalle competenze e dal talento di tanti piccoli maestri.
bios:
Marco Cordone e Diego Feliciani: abruzzesi di nascita, nel 2010 fondano quasi per gioco D&M Art Photos: una propria dimensione fotografica dove sperimentano e sviluppano due stili fotografici personali ma estremamente compatibili tra loro. Nel 2013 al “Montesilvano Scrive” con una istallazione fotografia grande quanto la parete del vecchio palazzo Ducale di Montesilvano Colli, vengono premiati come miglior performance artistico/fotografica dell'evento. Nel 2014 espongono presso la vecchia fabbrica di liquirizia Menozzi de Rosa di Atri un reportage fotografico/pittorico sul mondo del tatuaggio intitolata Art is Tattoo in collaborazione con il Pittore di Ortona Gabriele Sciusco. Dal 2014 al 2017 seguono il pilota pinetese Riccardo Ponzio come fotografi di scuderia nei rispettivi campionati: Gran Turismo Endurance, Formula 4 e Formula 2. Nel 2015 – 2016 si specializzano in story telling sotto la guida del fotoreporter Stefano Schirato.
A Luglio 2016 vengono convocati come fotografi di scena dal regista Maurizio Forcella per il cortometraggio “Timballo”.
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Lealtre MOSTRE
- IMMAGINE DI UN RICORDO
Personale di Nicola Sorgentone
- CRE-ACTION
Collettiva d’Arte a cura dell’Associazione BellantArte
- EN PLEN AIR GALLERY
“Guarda e cerca l’artista nel borgo”
E poi, in collaborazione con l’Associazione AGORÀ, Musica, Letteratura, Proiezioni e altro ancora.