“Oggi, stare dalla parte dei rifugiati non è solo un atto di umanità, purtroppo è anche un atto di coraggio”, con queste parole Carlotta Sami, rappresentante UNHCR per il Sud Europa, preannuncia il consueto appuntamento con la Giornata Mondiale del rifugiato, il prossimo 20 giugno. A 66 anni dalla ratifica della Convenzione di Ginevra sullo status del rifugiato, molti sono i punti in bilico e ancora lontana la realtà immaginata dai redattori del documento fondamentale per chi fugge da situazioni disastrate. Anche per questo l’UNHCR ha promosso numerose iniziative per questo 2018, che forse sarà definito nel futuro “l’anno dell’intransigenza” verso le organizzazioni che tutelano i rifugiati, tra cui IOHODIRITTO, un progetto-manifesto, col sostegno di Federnotai, in cui si riassumono in 10 punti i diritti fondamentali, spesso disattesi, dei rifugiati in Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sul loro status effettivo. Altre iniziative sono la campagna WITHREFUGEES, volta a richiedere (la petizione verrà presentata il 19 settembre all’Assemblea Generale della Nazioni Unite) a tutti i paesi occidentali una accoglienza diffusa e un’inclusione reale a livello lavorativo e sociale, e “PorteAperte”, in collaborazione con lo SPRAR (sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) per far incontrare i rifugiati accolti nelle strutture SPRAR con i cittadini del territorio con l’intento di far superare timori e stereotipi della collettività.
A Roma moltissimi gli eventi in programma. Il 19 giugno si terrà una mostra fotografica all’Auditorium Parco della Musica, Life for Syria, in cui 5 fotografi siriani hanno descritto attraverso il loro obiettivo il conflitto siriano dal 2011 al 2016. In tal modo si intende restituire ai siriani la dialettica sul conflitto in essere nel proprio paese, troppo spesso abusato e distorto dall’opinione pubblica occidentale. Il 20 giugno ore 11, presso la Sala dell’Associazione Stampa Estera, in Via dell’Umiltà, sarà presentato dall’UNHCR il rapporto Global Trends 2017, sulle statistiche e i flussi dello scorso anno. Sempre il 20 giugno al Monk, in via dei Mirri, si svolgerà dalle 21 un concerto di sensibilizzazione rivolto all’amministrazione capitolina concernente la proposta di iniziativa popolare ACCOGLIAMOCI, atta a monitorare e riorganizzare l’attuale sistema di accoglienza e promuovere un’accoglienza diffusa su tutto il territorio romano. Giovedì 21 giugno, presso il Caffè Nemorense, gestito dalla cooperativa Barikama (composta da rifugiati senegalesi, maliani e sudanesi), dalle 19 alle 21, andrà in scena l’iniziativa +GUSTO, festival gastronomico in cui ristoratori italiani e rifugiati si incontreranno per proporre i principali piatti della propria tradizione e condividerli con il pubblico. Il 23 giugno andrà invece in scena allo Stadio Tre Fontane un’amichevole tra una delegazione di calciatori e attori e la squadra Città dei ragazzi formata da minori non accompagnati (calcio di inizio alle 17.30).
Tutti questi eventi, oltre ad essere connotati dalla gratuità, vogliono ribaltare gli attuali trend che vedono l’Italia come il paese, tra quelli maggiormente interessati dai flussi migratori (Ungheria, Grecia, Spagna, Romania, etc), la cui popolazione più percepisce il problema legato ai rifugiati come attuale ed emergenziale. Lo studio condotto da BEM research rileva come in Italia l’allarme sia fortemente esagerato. Infatti, considerati gli ultimi dati riguardanti i flussi in entrata (-75% rispetto al 2017), la percezione della popolazione nei primi mesi del 2018 è aumentata vertiginosamente in controtendenza con gli altri paesi europei che hanno registrato una decrescita dal 2015. Tante sono le ragioni che possono aver condizionato l’opinione pubblica italiana negli ultimi mesi, ma sicuramente un po’ di sana informazione e di incontri concreti con i veri protagonisti di questo fenomeno, i rifugiati, non può che fare bene.