Concluso a Messina il “Festival della Crescita”: tra i protagonisti l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura
Si è chiuso domenica nel Salone della Borsa della Camera di Commercio di Messina il “Festival della Crescita”; un’iniziativa di Future Concept Lab e Confcommercio patrocinata e sostenuta dall’Istituto Nazionale di Bioarchitettura.
Prima tappa di un Tour per il Mediterraneo, il Festival ha dato voce e visibilità alla memoria del presente, alla capacità di osservazione e meditazione che parte dalla vita quotidiana e dalla straordinaria capacità mediterranea di sopravvivere a se stessa, di garantire una qualità dell’esperienza che affonda implicitamente le radici nel proprio passato, reagendo nello stesso tempo agli eventi del presente.
In tanti hanno raccontato le loro storie positive: impresa, creatività, commercio, educazione, territorio e comunità: in questi tre giorni sono stati tantissimi gli spunti per il loro rilancio. L’Istituto Nazionale di Bioarchitettura ha ragionato sul tema della sostenibilità ambientale.
“La crescita della nostra società – ha sottolineato il Presidente Anna Carulli – dovrebbe essere legata all’informazione e alla formazione degli operatori sui temi dell’abitare sano, della riqualificazione del territorio e della riconversione ecologica dei vari settori in una visione olistica. Verso un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell’ecosistema ambientale e la sua tutela, in una visione più ampia, caratterizzata da un utilizzo razionale e ottimale delle risorse. Alla conciliazione ed integrazione delle attività e dei comportamenti umani con le preesistenze ambientali ed i fenomeni naturali. Ciò al fine di realizzare un miglioramento della qualità della vita attuale e futura. Le questioni ambientali, i cambiamenti climatici, non sono estranei alle diverse sfaccettature della società e della sua crescita, ma rappresentano un driver essenziale della soddisfazione che ognuno di noi percepisce del proprio vivere e nel proprio ambiente. Attraverso una rigenerazione urbana, recupero e riuso del nostro territorio in maniera organica, per poter valorizzare le nostre zone degradate. E lo sviluppo sostenibile, diventa quindi, l’indicatori essenziale della felicità umana, anche in termini quantitativi, studiando le relazioni tra indici dello sviluppo sostenibile. Quindi gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, così come i concetti olistici associati a questo traguardo, non sono riferiti solo al reddito o economia circolare, ma altresì a nuove economie che tengano conto della qualità di vita dell’uomo e alle sue relazioni, attraverso una svolta ecosostenibile ormai necessaria“.