Perugia, 23 nov. – “Superare la tecnica in modo che a un certo punto prevalga l’uomo con la sua razionalità e il suo cervello”. Questo l’auspicio che Giancarlo Zuccaccia, presidente del Cenacolo del libero pensiero, ha voluto fare in occasione del convegno ‘Cogitatione mentis inopia’ organizzato dalla sua associazione a Perugia venerdì 23 novembre, per riflettere sulla ‘penuria di menti pensanti’. “Oggi è il momento della tecnica – ha proseguito Zuccaccia –, ma la democrazia ha bisogno di cervelli in grado di ragionare”.
Il professore Vinicio Serino, dell’Università degli studi di Siena, ha quindi cercato di fornire una spiegazione al perché dell’attuale ‘carenza di menti pensanti’. “La gente – ha detto Serino – usa troppo la tecnologia abdicando a essa una serie di capacità che potrebbero benissimo stare nella propria testa. Oggi, per esempio, gli studenti si confrontano tra di loro, ma cercano di bypassare il grande patrimonio culturale e scientifico che è contenuto nei libri. In più c’è questa grande opportunità della rete dove ciascuno può cercare risposte nei vari siti alle proprie domande, solo che queste risposte vengono cercate in siti che non hanno alcuna base scientifica né culturale e la gente si riempie di sciocchezze”.
Roberto Sanseverino, docente di economia dei sistemi bancari e finanziari all’Università Lumsa di Roma, si è invece focalizzato sugli scenari e i trend dell’economia e della finanza mondiale e su come questi possano influire sulla società. “I processi economici – ha specificato Sanseverino – influiscono sul modo di pensare e sulla capacità di analisi della mente umana. Ci sono aspetti negativi per cui, per esempio, dall’economia politica si è passati all’importante rilevanza della politica economica, cioè dello strumento economico adattato dai politici per il governo delle società e dei Paesi, ma anche positivi per cui lo studio e l’analisi dei grandi processi economici e finanziari che hanno toccato il mondo attuale e il mondo prima di noi avranno come trend del futuro certamente risultati molto importanti, sia per gli effetti della gestione di società e stati, sia per il benessere e la possibilità di vivere nelle società umane”.
Il saggista e medico Rinaldo Tieri ha riflettuto sui valori e limiti del pensiero logico e scientifico. “Il pensiero – ha affermato Tieri – nasce dal desiderio di conoscenza dell’uomo. L’attività del pensiero si può descrivere in due grossi filoni: un pensiero logico-scientifico e un pensiero di tipo narrativo. Il primo, che è quello oggi dominante, riguarda il mondo delle scienze, della comunicazione e del vivere sociale, ed è legato a una visione estremamente opportunistica del pensiero: questo, cioè, deve avere uno scopo da raggiungere. Nel pensiero narrativo è esattamente l’opposto. Non c’è una logica stringente, è il modo di pensare con cui diamo giudizi e preferenze, attraverso cui diamo un senso e un valore alla nostra esistenza. Il pensiero logico-scientifico uccide oggi qualsiasi altra forma di pensiero, nel bene e nel male. I suoi valori sono sotto gli occhi di tutti: il progresso tecnologico, la vita media arrivata a 80 anni, le conquiste che ci sono state negli ultimi decenni. Esso sopprime completamente una visione di pensiero di tipo narrativo che riguarda la poesia, l’utopia e il sogno. Ridare valore a questa visione ‘metafisica’ del pensiero diventa un elemento importante su cui ragionare e probabilmente stimolare le coscienze”.
All’incontro sono intervenuti anche lo psicoterapeuta Domenico Mazzullo e Pier Francesco Verdese.