CARLENTINI (Siracusa) – “Il Beato padre Pino Puglisi e San Giovanni Bosco: due esempi di educatori che hanno saputo parlare al cuore dei giovani”. Lo ha detto il giornalista Francesco Deliziosi capo redattore centrale del Giornale di Sicilia, allievo e amico di don Pino Puglisi e autore del libro “Don Pino Puglisi. Se ognuno fa qualcosa si può fare molto. Le parole del prete che fece paura alla mafia”, Bur – Rizzoli che è stato presentato, giovedì sera, nella chiesa Madre di Carlentini.
La presentazione introdotta e moderata dal giornalista Salvatore Di Salvo, presidente parrocchiale di Azione Cattolica, consigliere nazionale Ucsi e presidente provinciale dell’Ucsi Siracusa è stata aperta con i saluti di don Salvatore Siena, parroco della chiesa Madre e la relazione del magistrato Emanuela Favara che ha sottolineato l’impegno di don Pino Puglisi nell’espletamento del suo ministero sacerdotale. “Oggi tutti noi siamo chiamati a fare qualcosa – ha detto la dottoressa Favara – in tutti gli ambiti. Don Puglisi ci ha lasciato una grande eredità e un grande esempio da seguire.
Il libro di Francesco Deliziosi ha una connotazione peculiare: ogni lettore, infatti, può leggerci e rileggerci se stesso, attraverso un confronto fruttuoso, critico, talvolta sacrificante, con la figura straordinaria di Padre Pino Puglisi. Oggi Francesco Deliziosi non è l’unico autore, perché ognuno di noi, attraverso la lettura, diventa co-autore e protagonista potenziale di una storia nella storia, rileggendo se stesso e riscrivendo la propria storia, attraverso la figura di Padre Puglisi. E questo è un valore aggiunto per la nostra Sicilia”. La presentazione è stata promossa dall’Azione Cattolica della parrocchia Chiesa Madre di Carlentini e dall’Unione Cattolica della Stampa Italiana, sezione di Siracusa in collaborazione con Ucsi Sicilia e l’Associazione “Radio Una Voce Vicina inBlu”, una delle duecento radio italiane del circuito di Radio inBlu.
“Il sacrificio di Padre Pino Puglisi – ha detto il neo magistrato Emanuela Favara – deve essere per noi una pro-vocazione, mi è molto piaciuta questa espressione letta all’interno del volume che oggi presentiamo. Quest’uomo ha svolto il suo ministero sacerdotale pro, a favore, della vocazione di ciascuno di noi ad una sequela vera, onesta, anche sofferta. D’altronde, Padre Puglisi, si legge nel libro, amava citare a questo proposito Martin Luther King, il quale giustamente diceva “non ho paura delle parole dei violenti”, della mafia con pistole e pallottole, “ma dei silenzi degli onesti”, della mafia quotidiana di ognuno di noi. Il monito mi sembra chiaro: bisogna avere il coraggio di squarciare il velo del silenzio, perché i silenzi accumulati diventano omertà e dalla piccola mafia si passa alla grande mafia. Che, d’altronde, si fonda proprio sulla logica della negazione”.
Francesco Deliziosi, vive e lavora a Palermo dove è caporedattore centrale del “Giornale di Sicilia”. Allievo di don Pino Puglisi al liceo, lo ha poi accompagnato nelle sue esperienze fino agli anni di Brancaccio. Ha collaborato col poeta Mario Luzi per il suo testo teatrale Il fiore del dolore e col regista Roberto Faenza per il film Alla luce del sole: entrambe le opere sono ispirate alla vita del parroco di Brancaccio. Ha fatto parte della commissione diocesana per l’istruzione della causa di beatificazione e ha collaborato col postulatore, monsignor Vincenzo Bertolone, fino al riconoscimento del martirio da parte della Chiesa. Il Postulatore gli ha anche chiesto una testimonianza extragiudiziale, allegata agli atti che hanno poi ricevuto il parere positivo della Congregazione per le Cause dei Santi. Per BUR-Rizzoli è anche autore della biografia “Pino Puglisi il prete che fece tremare la mafia con un sorriso”, recentemente ristampata e aggiornata, con la prefazione di don Luigi Ciotti.