Testimone di uno dei principali ecosistemi mediterranei, definito Macchia Mediterranea, formazione vegetale arbustiva costituita tipicamente da specie sclerofille, tipica delle terre che si affacciano sul Mar Mediterraneo (Sud Europa, Nord Africa e Medio Oriente), è un progetto che punta ad organizzare in rete i Comuni “Custodi” di una importante riserva mondiale di biodiversità che accoglie più del 20% delle specie vegetali e animali ad oggi conosciute.
La Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea, sorge in Sicilia e rappresenta un “Patto d’Onore” per la valorizzazione delle specificità territoriali e paesaggistiche oltre che un invito ad unire gli intenti tra le diverse Amministrazioni locali nella elaborazione di programmi a tutela del ricco patrimonio naturalistico presente, soprattutto, sul territorio regionale (“hotspot” o punti caldi di biodiversità).
La tutela della Macchia Mediterranea è dettata dalla necessità di attuare una selvicoltura di prevenzione per limitare e regolamentare lo sfruttamento antropico, contrastare gli incendi (prevalentemente dolosi) ed altri abusi. Il progetto, persegue anche strategie finalizzate alla mitigazione dei cambiamenti climatici (siccità e desertificazione, in particolar modo) e al potenziamento e ripristino della suddetta cenosi vegetale in un’ottica anche di assorbimento della CO2.
I Comuni siciliani che hanno inizialmente aderito alla Carta sono: Caltagirone, Palermo, Messina, Noto, Niscemi, S.Teresa Riva, Floresta, Gela, Licodia Eubea, Palazzolo Acreide, Montelepre, Castelbuono, Caltanissetta, Gela, Castel di Judica. Il comune di Roccafiorita (Me) si aggiunge da poco ad altri 40 che successivamente hanno fatto parte insieme al Parco dei Nebrodi ed a varie Riserve e Associazioni (INU, AIPIN, Federtrek, MdF, etc).
La Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea, arriva dopo un incontro per la promozione di un Percorso di Educazione ambientale, mirato a sensibilizzare Istituzioni e cittadini sulla tutela della Macchia Mediterranea, tenutosi a Caltagirone il 22 novembre del 2013 al quale nell’ambito delle loro competenze parteciparono, Aurelio Angelini, docente dell’Università di Palermo, Francesco Cancellieri, Presidente della Associazione Centro di Educazione Ambientale di Messina, Renato Carella, Presidente dell’Associazione di Volontariato Ambientale“Ramarro Sicilia”, Giuseppe Lo Paro, docente dell’Università di Messina, Vincenzo Piccione, docente dell’Università di Catania, Francesco Maria Raimondo, docente dell’Università di Palermo e già presidente della Società Botanica Italiana, Salvatore Scuto, già Dirigente dell'Assessorato Regionale BB. CC. AA..
Si trattò di un convegno fruttuoso che aprì ad un movimento di elaborazione e confronto sul tema, con incontri nelle Università di Catania, Messina, Palermo e altre sedi messe a disposizione in vari Comuni siciliani.
Nello stesso periodo, partì il lavoro di stesura della Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea, ovvero quel documento che i firmatari si impegnarono di adottare e rispettare. Il 21novembre 2016, nell’ambito della Giornata Nazionale degli Alberi, a Caltagirone si chiuse la fase preparatoria e si passò alle prime firme della Carta dei Comuni Custodi e all’avvio di una campagna di comunicazione educativo-ambientale.