Genova – mercoledì 17 aprile alle 17.00, presso Palazzo San Giorgio, si svolgerà a cura dell’Istituto Idrografico della Marina (IIM), il seminario di approfondimento dedicato al programma pluriennale di ricerca di geofisica marina condotto in Artico della Marina Militare dal 2017.
L’iniziativa si inserisce nella più ampia attività espositiva della mostra istituzionale dal titolo “La Marina Italiana al Polo Nord – Dal Duca degli Abruzzi alle spedizioni High North”, fornendo così l’opportunità di approfondire le tematiche legate alle recenti spedizioni in Artico condotte dalla Marina Militare, e al contempo dare alcune informazioni sulla prossima spedizione in programma per il 2019.
A parlare saranno i protagonisti del Programma High North, assicurando così l’esposizione di esperienze dirette dal campo e spunti di riflessioni sulla ricerca legata a quelle aree.
Il seminario si articolerà secondo il seguente programma:
– ore 17.00:Introduzione del Seminario a cura del contrammiraglio Luigi Sinapi, Direttore dell’Istituto Idrografico;
– ore 17.15: la prof.ssa Roberta Ivaldi, docente di geofisica marina presso l’IIM e Direttore scientifico programma High North, illustrerà le campagne High North 17 e 18 e le prospettive di ricerca della campagna High North 19;
– ore 17.45: il capitano di fregata Maurizio Demarte, Capo Reparto Geofisica presso l’IIM e Capo Spedizione High North, affronterà il tema “La ricerca in mare e nuove tecnologie alle alte latitudini”;
– ore 18.15: Dibattito conclusivo.
APPROFONDIMENTI:
L’Istituto Idrografico della Marina
L’Istituto Idrografico della Marina, fondato a Genova nel 1872, con sede a forte San Giorgio, costruito su uno dei bastioni della cerchia muraria cinquecentesca, è responsabile del servizio idrografico nazionale e della produzione di tutta la documentazione nautica ufficiale, sia cartacea che digitale, relativa ai mari italiani.
Organo Cartografico dello Stato ed Ente della Marina Militare, l’Istituto ha il compito di concorrere alla sicurezza della navigazione, sia militare che mercantile, alla difesa della nazione e alla conoscenza e valorizzazione di tutto ciò che riguarda il mare, dal punto di vista tecnico, scientifico, ambientale e culturale.
A tali fini, opera fondamentalmente in quattro settori:
– attività di campagna e di ricerca idro-oceanografica (nelle acque italiane, in quelle mediterranee e in quelle oceaniche);
– redazione di normativa tecnica di riferimento per la sicurezza della navigazione;
– produzione e aggiornamento di tutta la cartografia e la documentazione nautica ufficiale;
– formazione del personale idrografo, sia militare che civile (anche proveniente da altri paesi, in un’ottica di collaborazione internazionalee di capacity building di professionalità specifiche).
L’area di competenza copre una superficie di oltre 550.000 chilometri quadrati di spazi marini (una volta e mezza la superficie del paese), in relazione a uno sviluppo costiero superiore ai 7.800 chilometri, in una regione di estremo interesse strategico, situata al centro del Mediterraneo e alla confluenza delle principali rotte marittime internazionali.
Il programma High North
Il Programma di ricerca pluriennale in High North, lanciato nel 2017, rappresenta il concreto e recente interesse della Marina Militare per l’Artico con la finalità di contribuire attivamente alla Strategia Artica nazionale. High North, a guida operativa della Marina Militare, è supporto alla Comunità scientifica nazionale e internazionale nello studio della Regione artica.
Le attività di ricerca condotte nelle due campagne di Geofisica marina in Artico, High North 17 e High North 18, e coordinate dall’Istituto Idrografico della Marina hanno coinvolto diverse Istituzioni ed Enti di ricerca nazionali e internazionali, Università e società private, tra cui IIM, CNR, ENEA, INGV, OGS, il centro della NATO STO-CMRE, FFI norvegese, l’Università della Sorbona di Parigi e l’OCEANS, ERI e società private come IDS e e-Geos (ASI/Telespazio company). Le ricerche hanno rivolto particolare attenzione alla Geofisica marina in ambito idro-oceanografico attraverso l’esplorazione, il monitoraggio marino e l’indagine di settori dell’Oceano Artico soggetti al ritiro dei ghiacci, sottoposti a forte pressioni antropiche ed espressione concreta e diretta dei cambiamenti ambientali globali. In particolare i settori di maggiore interesse durante High North 17 e High North 18 sono stati quelli compresi nell’Arcipelago delle Isole Svalbard, lo stretto di Fram e quello dello Yermak Plateau, al ciglio della banchisa artica a nord delle Isole Svalbard (latitudine 82°N).
High North si pone tra i suoi obiettivi quello di conoscere l’Oceano Artico come parte di un Oceano globale in una dimensione di sostenibilità ambientale di un settore poco conosciuto, complesso e fragile di grande interesse, sia per la variabilità ed elevata dinamicità del sistema sia per i potenziali sfruttamenti e impieghi di nuove rotte, dove al solo ghiaccio si stanno inserendo scenari sempre più “blu”.