Si terrà domenica 15 settembre 2019 con inizio alle ore 18,00, nella sala conferenze del castello di Castellammare del Golfo, la conferenza sul tema “Gli affreschi della Grotta di Santa Margherita. Stato e prospettive di conservazione, restauro e fruizione”. Il convegno è organizzato da BCsicilia in collaborazione con l’Università di Palermo, LaborArtis C.R. Diagnostica, la Soprintendenza BB.CC.AA. Trapani, la Soprintendenza del Mare, il Parco Archeologico di Segesta, e con il patrocinio del Comune di Castellammare del Golfo.
Si inizia con i saluti istituzionali di Nicola Rizzo, Sindaco di Castellammare del Golfo, di Riccardo Guazzelli, Soprintendente BB.CC.AA. Trapani, di Girolama Fontana, Dirigente Responsabile U.O.3 della Soprintendenza BB.CC.AA. Trapani, di Patrizia Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare, di Rossella Giglio, Direttore del Parco Archeologico di Segesta, e di Alfonso Lo Cascio, Presidente Regionale BCsicilia. Coordina Eugenio Caponetti, Docente presso l’Università di Palermo. Dopo l’introduzione storica, a cura di Ignazio Sottile, Presidente Sede locale BCsicilia, sono previsti gli interventi di Maria Luisa Saladino, Docente presso l’Università di Palermo che parlerà su “Indagini su malte e pigmenti e stato di conservazionee”, di Rosa Alduina, Docente presso Università di Palermo, che relazionerà su “Nuove metodologie per il controllo del biodeterioramento” ed infine Giuseppe Traina, Restauratore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo che affronterà il tema “Spunti per un progetto di conservazione”. Al termine è prevista una discussione su: Salvaguardia, Valorizzazione e Fruizione. Seguirà una degustazione di Vini Maltese e prodotti tipici del Caffe Millennium.
Ad alcuni chilometri di distanza da Castellammare del Golfo, in una parete rocciosa a strapiombo sul mare, si apre una grotta ad un'altezza di circa 15 metri, sufficiente ad assicurare la preservazione dell’antro dall'invasione delle acque marine. L’ambiente, di difficile accesso dal lato di terra, risulta anche dal lato del mare non facilmente raggiungibile ed appare preceduto da un piccolo ballatoio realizzato con filari di conci in pietra e terra battuta, dal quale si gode l’ampia vista del golfo. L’accesso dell’antro appare parzialmente chiuso da un muro in pietra e muratura, nel quale è stato predisposto lo stipite di una porta in regolari conci squadrati di tufo, probabilmente una chiusura della grotta mai completata; nella parete della grotta opposta al battente non è dato infatti rilevare altra traccia di muro o di mura. L’ambiente interno, asciutto, levigato e profondo circa 17 metri. Sulla sommità e presente una volta in malta di calce pietrame e tufo.
Una serie di affreschi realizzati sulle pareti laterali della grotta esposte alla luce rappresenta, su di un fondo bianco riquadrato in rosso ed incorniciato all’interno in giallo, diverse figure: dal lato destro dell’ingresso una Madonna con Bambino, affiancata da un Santo e da un altro pannello a destra, contenente un personaggio non identificato, che indossa all’apparenza un manto setoso decorato e svolazzante; in fondo un grande pesce ed una Santa circondata da Angeli; sul lato opposto, a sinistra dell’ingresso, una Crocifissione con al centro il cristo in croce e lateralmente due santi dolenti (forse la Madonna e l’apostolo San Giovanni) Risultano ben visibili le mani crocifisse e il viso di San Giovanni dolente delle quali restano ormai solo labili tracce
Gli affreschi della grotta, che la tradizione locale indica di S. Margherita, appaiono databili piuttosto al XII-XIV secolo e sembrano far parte di un ciclo pittorico di unitario concepimento che prevedeva la realizzazione di una Madonna col Bambino del tipo affettuosa affiancata da un Santo, barbato e con libro, e da un personaggio non identificato.