Fregene, 14 settembre 2019 – Il trentennale dalla creazione del “Premio Pianeta Azzurro – I Protagonisti”, giunto alla sua XVIII edizione, ha avuto insigniti d’eccezione: il saggista e storico Mario AvaglianoGianfranco BartolottaRoberto Bilotti Ruggi d’AragonaMarco Eugenio Di GiandomenicoCinzia FioratoFranca Giansoldati e lo scrittore e critico letterario Emanuele Trevi. Un Premio Speciale è stato conferito alla TV Canale 10, per la missione d’informazione locale che quotidianamente svolge nell’ambito del Litorale.
Vanno ad aggiungersi al palmares degli oltre 220 premiati delle diverse edizioni del Premio, fra cui: Nino Manfredi, Ettore Scola, Emmanuele F. M. Emanuele, Ennio Calabria, Lilli Gruber, Franco Mandelli, Carlo Lizzani, Giovanni Bollea, Annalisa Manduca, Mario Verdone, Igor Man, Milena Vukotic, Giovanni Pieraccini, Gianfranco Jannuzzo, Anna Kanakis, Maria Latella, e tante altre personalità.
I vincitori hanno ricevuto a Fregene oggi la statuetta in bronzo, creata nell’89 dalla nota scultrice Alba Gonzales, in una partecipata cerimonia svoltasi presso il Centro Internazionale di Scultura Contemporanea “Pianeta Azzurro”, al Lungomare di Ponente 66/A. La serata è stata condotta dall’attrice Pacifica Artuso. Intermezzi musicali sono stati cantati dalla soprano Silvia Pietrantonio, mentre l’attrice Barbara Amodio ha recitato poesie di Alda Merini e Pietro Metastasio.
“Trent’anni sembrano passati in un soffio – ha affermato la creatrice del Premio, Alba Gonzales – ma l’imprinting iniziale, ossia di voler insignire personalità di tanti settori della società che rendono il mondo più ricco e culturalmente elevato, che sin dall’inizio volemmo dargli, insieme con mio marito Giuseppe Pietrantonio, resta la stella polare mia e della Giuria che presiedo. Sono particolarmente orgogliosa del ventaglio di vincitori di quest’anno, ‘protagonisti’, com’è nel nome stesso del Premio, ed esempio per le giovani generazioni.”
I PREMIATI E LE MOTIVAZIONI
MARIO AVAGLIANO – SAGGISTA E STORICO
Giornalista professionista dal 1996, scrive su numerosi quotidiani (Il Mattino, Il Messaggero, Il Gazzettino) e periodici. Dal suo ampio curriculum riportiamo solo alcuni flash: nel ruolo di responsabile della comunicazione, ha fatto parte dello staff dell’ufficio stampa di tre Governi (Prodi I, D’Alema II e Amato II) e nel Governo D’Alema I è stato portavoce del Ministro delle Infrastrutture, Enrico Micheli. E’ attualmente responsabile delle Relazioni Esterne e della Comunicazione di Anas (Gruppo Ferrovie dello Stato).
Nella sua attività di saggista e storico, Mario Avagliano ha esplorato, da solo o in coppia con Marco Palmieri, con una sequenza di 14 libri, un periodo del Novecento – i dieci anni che vanno dal 1938 al 1948 – nevralgico, quello in cui l’Italia ha subito le più difficili prove, dalle tragedie della dittatura e della seconda guerra mondiale, con particolare riferimento al fascismo e alla Repubblica sociale Italiana, alla persecuzione razziale degli ebrei, alle vicende dell’armistizio dell’8 settembre 1943, agli internati militari, alla resistenza italiana, alla deportazione degli ebrei, dei politici e dei civili e, successivamente, allarga lo sguardo all’età della ricostruzione morale e materiale.
Particolarmente memorabile è il libro “Il Partigiano Montezemolo”, che mette sotto i riflettori le vicende di un grande eroe, fucilato alle Fosse Ardeatine.
La sua ultima opera, in tandem con Palmieri, “Dopoguerra – Gli italiani tra speranze e disillusioni” (edito da Il Mulino), è dedicata a un triennio frenetico, straordinario nelle sue luci e ombre, in cui l’Italia impara a liberarsi delle scorie della dittatura e a declinare le parole della libertà e della democrazia.
La Giuria del Premio “Pianeta Azzurro – I Protagonisti” ha apprezzato l’opera di Avagliano nella sua narrazione ampia, documentatissima, di straordinario impatto emotivo, corale, la quale controbilancia l’attuale storytelling banalizzante dei fatti e focalizza i valori che, all’epoca, contribuirono alla resurrezione di un Paese prostrato dai lutti, dalle macerie, dall’impoverimento della popolazione e del tessuto produttivo.
GIANFRANCO BARTALOTTA – UNIVERSITA’ ROMA 3
Gianfranco Bartalotta è docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre e di Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l'Università Telematica Niccolò Cusano.
Critico teatrale e cinematografico, giornalista pubblicista e autore di testi fondamentali su Shakespeare e Carmelo Bene, di un importante libro su Nino Manfredi ed è firma autorevole di critica teatrale e cinematografica sulle più prestigiose riviste. Dal 2008 dirige la Rivista di Studi "Teatro contemporaneo e Cinema", l’autorevole quadrimestrale fondato da Mario Verdone ed è componente della Giuria Premio Internazionale Ennio Flaiano – Sezione Teatro. L’anno scorso ha conquistato il Premio Teatrale Internazionale “Volterra – Ombre della Sera”, considerato l’Oscar italiano del teatro ed ha inanellato moltissimi altri riconoscimenti nazionali.
La rivista che dirige da 11 anni è considerata la Bibbia del Teatro e del Cinema italiano contemporaneo e si staglia, in una pubblicistica di settore che non vive momenti smaglianti, quale faro per chi vuole approfondire le novità e le riflessioni sul teatro d’oggi e in campo cinematografico.
La sua illuminata direzione si avvale e si è avvalsa nel passato di un bouquet di collaboratori di altissimo livello che vanno da Fernando Arrabbal a Agostino Lombardo, da Mario Verdone a Ettore Zocaro, da Aldo Carotenuto a Gian Luigi Rondi, da Mario Monicelli Krzyszt Zanussi, da Rocco Familiari (anche lui Premio Pianeta Azzurro di qualche anno fa) a Elio Pecora, da Carlo Verdone a Renzo Arbore.
La Giuria del Premio “Pianeta Azzurro – I Protagonisti” ha inteso insignire il Professor Bartolotta quale grande Maestro che coltiva nei giovani la passione e l’impegno, l’amore per il sapere e la maieutica del talento. Il suo carisma magnetizza e plasma una nuova generazione di critici teatrali, all’insegna di una grande tradizione che ha fatto grande il cenacolo di cui egli stesso è frutto. Perché del Maestro ha la visione, quella di chi investe sulla formazione dei giovani per assicurare che l’eredità culturale divenga un testimone da passare nei decenni a venire.
ROBERTO BILOTTI RUGGI D’ARAGONA – MUSEI BILOTTI
Roberto Bilotti è il perpetuatore della memoria di un grande collezionista d’arte contemporanea, suo zio l’imprenditore e mecenate Carlo Bilotti che, con una sua donazione di opere di Giorgio De Chirico (ben 18) e di Andy Warhol, Gino Severini, Giacomo Manzù e Larry Rivers rese possibile la nascita, nella cosiddetta Aranciera di Villa Borghese, del Museo a lui dedicato del quale questa collezione costituisce il nucleo espositivo permanente. Un’istituzione museale che rappresenta un importante palcoscenico per l’arte contemporanea e ospita, nella parte destinata alle mostre temporanee, opere sempre un passo avanti di artisti di spessore e avanguardie artistiche visionarie. E’ l’esponente, dunque, di un’illuminata categoria di mecenati in via di estinzione, coloro che considerano la cultura e l’arte come l’esperanto della civiltà umana.
Attivatore di processi culturali, figura di spicco nel panorama intellettuale nazionale e internazionale, Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona ha realizzato un’interazione preziosa fra la Capitale e il Sud d’Italia con il Museo di Arte contemporanea che ha creato a Rende, ricco di centinaia di opere dei massimi artisti italiani che rappresentano le più significative correnti d’arte: astrazione, scuola romana, arte povera, arte cinetica, transavanguardia, arte concettuale, pop art italiana, medialismo, nonché altre correnti di origine straniera.
A ciò vanno ad aggiungersi le donazioni da lui fatte ai musei d’arte contemporanea palermitani, fedele a una visione straordinaria di divulgazione degli artisti operanti nel XX e XXI secolo.
La Giuria del Premio “Pianeta Azzurro – I Protagonisti”, alla luce dell’azione di grande spessore sviluppata da Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona ha deliberato di insignirlo quale apostolo di un’arte contemporanea diffusa, condivisa, in grado di attrarre sempre maggiori estimatori, in quanto resa più facilmente fruibile.
MARCO EUGENIO DI GIANDOMENICO – ANIMATORE CULTURALE
Marco Eugenio Di Giandomenico è Dottore commercialista, esperto di Economia, Management e Marketing della Cultura e dell'Arte, del Terzo Settore (in particolare Fondazioni, ONG, Consorzi e Cooperative), di Finanziamenti Pubblici, di Ambiente ed Energia, di Corporate Social Responsibility (CSR) e di media & entertainment.
Dal 1995 svolge attività di management culturale (e di cultural project manager) al vertice di iniziative di comunicazione di taglio internazionale (manifestazioni culturali, festival cinematografici, congressi scientifici, mostre artistiche, etc.), per lo più miste pubblico-privato, nonché attività consulenziale di carattere aziendalistico, societario, contrattuale, finanziario e fiscale relativamente alla costituzione, alla gestione e allo sviluppo di importanti fondazioni culturali (anche nel settore della moda e dell'arte), alla produzione di audiovisivi (film, documentari, etc.) e di prodotti multimediali, alla valorizzazione territoriale, all'internazionalizzazione di aziende di eccellenza, alla promozione nel mondo (soprattutto negli USA, in Cina e nel Principato di Monaco), di brand del made in italy (food & beverage, fashion, hospitality, design, etc.), al trading delle grandi opere d'arte e beni di lusso.
Marco Eugenio Di Giandomenico per le sue attività professionali può contare su un network, nel mondo della finanza, delle istituzioni, dell'imprenditoria e delle professioni, estremamente esteso e di caratura internazionale; si tratta di personalità tutte attive, operative e immediatamente coinvolgibili nelle varie progettualità.
La Giuria del Premio “Pianeta Azzurro – I Protagonisti”, identificando in Marco Eugenio Di Giandomenico una personalità poliedrica e di multiforme ingegno, ha deliberato di insignirlo, volendone segnalare le capacità di costruire iniziative di ampio respiro in Italia e all’estero.
CINZIA FIORATO – GIORNALISTA TG1
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FRANCA GIANSOLDATI – GIORNALISTA DE’ IL MESSAGGERO
Assai denso anche il curriculum di Franca Giansoldati che, nell’ambito del quotidiano “Il Messaggero”, coordina Mind the Gap, ovvero il focus, quotidiano sul web e settimanale sul cartaceo, in cui vengono raccontate luci e ombre della condizione femminile.
Laureata in scienze politiche a Bologna con una tesi sulle concentrazioni editoriali, ha collaborato stabilmente con il Resto del Carlino fino al 1991.
Dal 1992 al 2001 ha lavorato all'Adnkronos come vaticanista; dal 2001 al 2005 ha ricoperto lo stesso ruolo nell'agenzia di stampa Apbiscom, (ora Askanews). Dal 2005 al 2007 è stata capo desk Vaticano per l'agenzia Ansa. Dal 2007 ad oggi è vaticanista per il quotidiano Il Messaggero, ruolo che tuttora ricopre.
Nel 2003 ha scritto un libro sulla guerra in Iraq e la diplomazia vaticana. Il volume edito da Piemme, è stato scritto assieme a Marco Tosatti: “La profezia di Papa Wojtyla”.
Nel 2014 ha scritto il libro-inchiesta “Il demonio in Vaticano”, pubblicato dalla Piemme, sulla vita del fondatore dei Legionari di Cristo, Maciel Marcial Degollado.
Del 2015 è il suo libro sul Genocidio armeno (“La marcia senza ritorno”, Salerno editore), con la prefazione di Papa Francesco.
Ha vinto numerosi Premi: nel 2011 il Premio "Personalità Europea" per avere raccontato la battaglia della Chiesa per inserire il riferimento alle radici cristiane nel preambolo della Costituzione Europea. Nel luglio 2013 le è stato conferito il Premio Internazionale di Giornalismo di Ischia per i reportage durante il conclave e l’elezione di Francesco. Nel successivo novembre è stata vincitrice del Premio di giornalismo Tu es Petrus del Comune di Battipaglia, assieme a Domenico Quirico e al cardinale Coccopalmerio.
Nel dicembre 2013 ha vinto il Premio Matilde di Canossa riservato alle donne, da parte della città di Reggio Emilia.
E’ per la sua battaglia a favore delle pari opportunità che la Giuria ha voluto insignirla del Premio “Pianeta Azzurro – I Protagonisti”, per l’impegno straordinario che Franca Giansoldati profonde nella battaglia difficile e stimolante di tutte le donne, affinché finalmente s’infranga quel soffitto di cristallo, in realtà di piombo, che impedisce alle donne di crescere nei ruoli decisionali. A volte, però l’arte, come nel caso di Alba Gonzales, si fa giustizia da sola e il talento e il carisma sono il viatico del successo.
Così è per il Maestro Gonzales, così è per la stessa Franca Giansoldati.
EMANUELE TREVI – SCRITTORE E GIORNALISTA
Emanuele Trevi, scrittore e critico letterario, autore di saggi e romanzi, ha esordito quale narratore nel 2003 con “I cani del nulla”, edito da Einaudi. Il suo vero debutto in libreria, però, risale a undici anni prima, con “Istruzioni per l’uso del lupo”, scritto in forma di lettera destinata all’amico Marco Lodoli, partendo dal presupposto che il linguaggio tecnico dell’Accademia e del giornalismo culturale abbia creato una codificazione artificiosa se non ferale della trasmissione della cultura. Il tecnicismo ha finito per allontanare la letteratura dalla sua sorgente primaria, ovvero dall’uomo e dalle sue emozioni, dal dolore, dalla felicità, dalla paura. Era quello una sorta di auto-manifesto che ha declinato poi nei suoi romanzi, capaci di andare al nucleo emozionale.
Trevi ha pubblicato altri 15 libri, sia saggi che romanzi, vincendo Premi prestigiosi, quali nel 2005 il Premio Sandro Onofri con “Senza verso. Un’estate a Roma” (Laterza), libro reportage sul poeta Pietro Tripodo; nel 2010 il Premio Napoli con “Il libro della gioia perpetua” (Rizzoli) e nel 2018 il Premio Marco Polo, a Parigi, destinato al miglior libro italiano apparso sul mercato francese fra il 2016 e il 2017 con ”Le peuple du bois” (Il popolo di legno) edito da Actes Sud. Quest’anno il Premio Viareggio è stato conquistato dal suo “Sogni e favole” (Ponte alle Grazie), opera che ha attratto anche l’attenzione della nostra Giuria.
L’intreccio dei protagonisti di questo libro ci conduce, in uno zigzag fra i secoli, dal ‘700 con Pietro Metastasio e il suo sonetto illuminante “Sogni, e favole io fingo” (risalente al 1733 circa), al ‘900, in una Roma che è un po’ fil rouge di molte opere di Trevi: qui protagonisti sono il fotografo statunitense Arturo Patten, la poetessa Amelia Rosselli (accomunati dal destino nella decisione di porre fine alla propria vita), l’enigmatico critico Cesare Garboli.
La Giuria, ammirata dalla prosa fluente e fascinosa dello scrittore, ne ha rilevato la capacità di andare dritto al punto di una delle grandi questioni culturali dei giorni nostri: il passaggio di testimone fra le generazioni del ruolo d’intellettuale e di Maestro. Sullo sfondo, come un’eco, il sonetto metastasiano, che, secondo Trevi, «andrebbe imparata a memoria e custodita nella mente come un’efficace formula di scongiuro, una sintesi magica della vita». Accettiamo la sfida e lo faremo.
PREMIO SPECIALE PER I MEDIA DEL TERRITORIO
PAOLO SPIGA – EDITORE DI CANALE 10
Festeggia i suoi 24 anni nell’etere Canale 10, emittente televisiva regionale laziale presente al canale 19 del digitale terrestre. Dall’intuizione dell’editore Paolo Spiga, già forte della esperienza e dei successi radiofonici di Radio Luna, fondata il 23 dicembre 1976, nasce nei primi anni ’90, Teleradio Ostia, un’emittente televisiva sperimentale dedicata all’informazione locale.
Successivamente, parte nel 1985 CANALE 10, che ha contribuito in modo determinante alla rinascita del XIII Municipio ed allo sviluppo del Comune di Fiumicino.
Dal 2 ottobre 1995 e’ in onda CANALE 10 NEWS, il primo telegiornale interamente dedicato al Decimo Municipio del Comune di Roma, ai comuni di Fiumicino, Ladispoli, Pomezia ed al litorale limitrofo e al suo entroterra.
5 edizioni giornaliere del Tg – 3 troupes in movimento ogni giorno. Tutti i giorni più di 30 persone sono impegnate per informare un bacino di utenza di 1.000.000 di telespettatori su cronaca, sport, spettacoli e manifestazioni.
Dal 22 Ottobre 1999 CANALE 10 è ancora di più al servizio del cittadino con la nascita di VIDEO 10, il primo teletext del litorale: 15 rubriche d'informazione, sport, cultura ed intrattenimento consultabili 24 ore su 24.
Con le nuove tecnologie oggi si può seguire la programmazione di CANALE 10 in diretta da tutto il mondo: nel sito www.canaledieci.tv, su IPad e IPhone con le apposite applicazioni.
Tutto ciò fa di CANALE 10 un'azienda di successo in continua crescita e proiettata verso il futuro.
Un bellissimo palmares che ha indirizzato la Giuria del Premio “Pianeta Azzurro – I Protagonisti” a identificare Canale 10 e il suo dinamico, vulcanico editore, Paolo Spiga come vincitori del Premio Speciale che dall’anno scorso è assegnato ai media voce del territorio. Un ruolo difficile, che è vicino alla gente e alle sue istanze. Una missione che Canale 10 svolge quotidianamente con successo.