Cile e Italia. 1973-2019. Martedì 11 settembre 1973 alle 7 e 10 il 25enne Pepe-José sente gli elicotteri e si sveglia di soprassalto. Su richiesta esplicita del Partito, da un paio di settimane vive solo a Valparaiso, lontano dalla famiglia (genitori e tre sorelle). Ascoltando i canali radio trova solo musiche e marce militari, capisce che il golpe è iniziato, deve mettersi al sicuro, nella tasca del giaccone ha una pistola datagli da un caro compagno della scorta del Presidente. Il popolo di Unidad Popular lo aiuta, scappa. Con acume, freddezza e ironia, Giordano Vecchietti (Ancona, 1959) racconta la storia di un cileno della “Generazione desaparecida”, uno di loro, uno di noi, che combatte per le sue idee contro la violenza della Storia, “il più grave affronto alla democrazia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, con un governo rovesciato, i militari al potere, le deportazioni, le sparizioni di massa, le uccisioni” (Restuccia nella Prefazione), un romanzo bello e verosimile.
Generazione desaparecida. Storie di esili e ritorni di una generazione perduta nel Cile della dittatura militare
Giordano Vecchietti
Ventura Senigallia
Romanzo
2019
Pag. 163 euro 15