Sotto una pioggia di dolciumi domenica 23 febbraio, va in scena la sfilata dello storico Carnevale della citta’ marchigiana, candidata a Capitale della Cultura 2021 .
A distanza di 672 anni dalla prima edizione documentata Fano inizia il racconto del futuro della sua Fabbrica del Carnevale, una fucina creativa perenne che trasformerà e rivoluzionerà il Carnevale traghettandolo in una nuova dimensione culturale contemporanea.
Alzi la mano chi non ha mai sognato di trovarsi, volutamente senza ombrello, sotto una pioggia di cioccolatini, caramelle e dolciumi a pacchi! Veder volare e trovarsi a tiro di 180 quintali di dolcezze si può, a Fano, nelle Marche. Qui la golosissima “battaglia” è sotto i carri del Carnevale più antico d’Italia, classe 1347, 672 anni di vita.
L’ultimo appuntamento per quest’anno è domenica 23 febbraio. Pronti 130 quintali di cioccolato, 20 quintali di caramelle e 30 quintali di dolciumi, tenuti in un caveau segretissimo prima della golosa sfilata e del lancio a piene mani sul pubblico.
Ogni carnevale ha una sua connotazione, quello di Fano esagera in dolcezza, e così è diventato la festa del buonumore.
D’altronde essere presi di mira dal “getto”, così viene chiamato storicamente, di cioccolatini, cremini, dolcetti, praline e caramelle non può che predisporre all’allegria, come ricorda una canzonetta del 1765 che parla di festini, scherzi e maschere mentre racconta come per il “getto dei confetti sparsi la via biancheggiava”.
Sono davvero tanti i secoli di storia, tradizione e cultura che convergono nel Carnevale di Fano, la sfilata dei carri allegorici rappresenta l’anima, il cuore, la forza e la sapienza dei maestri carristi: fabbri, artigiani, pittori, vignettisti, ingegneri, resinatori, elettricisti, sarti, animatori e tecnici del suono che lavorano alacremente da ottobre fino all’inizio delle sfilate per rinnovare l’emozione e lo stupore nel pubblico al passaggio dei giganti di cartapesta.
Da questo “virus del Carnevale” che contagia tutti da quasi settecento anni, la Città di Fano ha costruito una delle sue dimensioni culturali più antiche. Ma è in particolare negli ultimi anni che il Comune sta realizzando un progetto culturale di più ampio respiro. Si tratta della Fabbrica del Carnevale, il nuovo spazio museale concepito da Italo Rota, uno degli architetti italiani più famosi al mondo.
Il nuovo edificio vede il recupero del Complesso monumentale Sant’Arcangelo, il più imponente e suggestivo del centro storico, e lo spazio creativo, pensato per evocare il Carnevale, diverrà a tutti gli effetti un laboratorio culturale attivo tutto l’anno, una vera e propria fucina creativa che trasformerà e rivoluzionerà il Carnevale traghettandolo in una dimensione contemporanea. Il nuovo Museo si avvale di oltre settemila metri di superficie su tre piani di sviluppo, con numerosi laboratori e spazi creativi. Fano è pronta a costruire il Carnevale del futuro: l’abbinamento della festa di maschere e costumi ai molti e imprescindibili settori creativi e produttivi che caratterizzano la società contemporanea. Così il Carnevale di Fano sarà protagonista di ambiti culturali ed economici finora mai immaginati, gli stessi che saranno delineati e presentati al MIBACT nella propria proposta di Candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2021.