Si chiama Amanda Pascali la ricercatrice indipendente che ha ottenuto la prestigiosa Borsa di Studio Fullbright per sviluppare il suo progetto di ricerca intitolato ”To Sing and Recount”.
“To Sing and Recount”, cioè “Canta e Cunta” in siciliano, e “Canta e Racconta” in italiano, è un progetto per tradurre e far conoscere alle nuove generazioni le canzoni siciliane di Rosa Balistreri: una delle prime donne italiane a denunciare l’ingiustizia sociale attraverso le parole contenute nei testi delle sue canzoni. Queste canzoni raccontano storie vere ed esperienze collegate a varie sfide sociali. Saranno tradotte e cantate per la prima volta in inglese dalla ricercatrice e cantautrice bilingue Amanda Pascali, borsista Fulbright del Texas. Oltre alle traduzioni, questa la ricerca proverà a mettere in luce le storie delle persone oggi (immigrati, lavoratori, donne, giovani musicisti) che hanno dei vissuti in qualche modo riconducibili alle storie che raccontava Rosa Balistreri nelle sue canzoni per dimostrare l’universalità e la grande attualità.
Nei giorni scorsi la dottoressa Amanda Pascali si è recata a Licata, città dove è nata e ha vissuto, Rosa Balistreri, dove il professor Francesco Pira, Associato di Sociologia e Delegato del Rettore alla Comunicazione dell’Università di Messina, che ha conosciuto ed in intervistato, da giovane giornalista, la cantante Rosa Balistreri, l’ha condotto nei luoghi di Rosa per meglio comprenderne la personalità e la storia.
Amanda Pascali è una cantautrice nata a New York e cresciuta a Houston. Figlia di due immigrati, uno di cui è stato espulso dal suo Paese ed è approdato negli Stati Uniti come rifugiato. Oltre all’attività di ricerca Amanda scrive delle canzoni che raccontano la storia della sua famiglia di immigrati negli Stati Uniti e il percorso universale in cerca dell’identità nazionale e regionale.
Le sue canzoni sono state presentate al Kennedy Center, al Kerrville Folk Festival e in varie parti del mondo (Italia, Romania, e Norvegia) dove ha cantato come solista e con il suo gruppo. Nel 2021, Amanda Pascali è stata eletta “migliore musicista dell’anno” dal giornale più importante del Texas (Houston Chronicle), e adesso, a soli 25 anni è titolare della Borsa Fulbright e ha potuto realizzare il suo progetto molto creativo su Rosa Balistreri in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina, grazie al sostegno del governo americano e del Ministero degli Affari Esteri Italiano. Di recente ha inciso un nuovo cd intitolato “La Messaggera.” Si esibisce con il marito trentenne Addison Freeman polistrumentista di formazione classica dal Texas centrale, che da adolescente, suonava il violino nei gruppi di musica country, e nei gruppi di balfolk Texano oltre alla viola nell’orchestra della sua scuola. Da vent’anni, suona anche il violoncello in giro per l’America con gruppi come The Riverside (folk), e Sweet Shine and Honey (country/bluegrass). Adesso accompagna anche la moglie giovane ricercatrice e cantautrice Amanda Pascali.
La Commissione Fulbright che conferisce le borse, come quella ottenuta da Amanda Pascali, favorisce gli scambi accademici tra l’Italia e gli Stati Uniti offrendo borse di studio a cittadini italiani e statunitensi per opportunità di studio, ricerca e insegnamento presso campus americani e atenei italiani. Le borse di studio Fulbright vengono offerte per intraprendere programmi di specializzazione post-laurea, soggiorni di ricerca e periodi di insegnamento presso atenei e centri di ricerca in Italia e negli Stati Uniti. Dal 1948 ad oggi oltre 8.000 borsisti Fulbright hanno varcato l’Atlantico. Grandi nomi della scienza, dell’economia, della politica, della letteratura, della comunicazione, delle arti sono fra coloro che all’inizio della loro carriera hanno usufruito delle nostre borse di studio.
Amanda Pascali attraverso la Borsa Fullbright cercherà di trasferire alle nuove generazioni pezzi importanti della musica folk siciliani, provando a trasmettere conoscenza. “Sono figlia di internet e attraverso la rete ho conosciuto la storia di Rosa Balistreri che mi è apparsa subito come una serie di Netflix. Per questo ho scritto il progetto e l’ho presentato e sono davvero felice di ripercorrere le tappe di Rosa Balistreri. Ringrazio il professor Geraci e il professor Pira dell’Università di Messina per l’aiuto e il sostegno in questo progetto. Sto imparando ad amare la Sicilia la sua gente davvero accogliente. Ritrovo davvero quello che raccontava Rosa. È bello per me che sono americana poter svelare la grandezza di questa donna cantante”.
In Sicilia il canto popolare è l’archivio socioculturale di un popolo dominato, tra gli altri, da normanni, greci, arabi e spagnoli. L’artista Rosa Balistreri è nota non solo per aver recuperato testi di arcaica memoria, ma soprattutto per averli reinterpretati attualizzandoli al suo ambiente culturale. Per capire Rosa non è possibile tralasciare la sua biografia. I suoi canti non sono che grida di una donna nata in una terra bruciata dal sole che vuole scrollarsi di dosso miseria e dolore.
“Si può fare politica e protestare in mille modi, io canto. Ma non sono una cantante… sono diversa, diciamo che sono un’attivista che fa comizi con la chitarra”. Così amava definirsi Rosa Balistreri, la grande cantastorie nata a Licata il 21 marzo del 1927, “un’attivista con la chitarra”.
La sua vita è stata interrotta quel tragico 20 settembre del 1990 quando un ictus l’ha uccisa durante un concerto in Calabria.