Il tempo è un’illusione. Si ferma e poi, all’improvviso corre, così veloce da avvolgersi nuovamente su se stesso…
Il tempo non è padrone degli uomini, ma sono gli uomini stessi a scandirne la velocità, a dettarne le condizioni. Uomini che hanno strappato ritagli nello spazio e si sono saputi cristallizzare senza dover necessariamente rendersi udibili ai più, Uomini che hanno dato al tempo parte della loro essenza, che hanno diluito sapientemente la loro essenza attraverso la parola, Uomini come Pino Caminiti che appartiene egli stesso al tempo e, del tempo, sembra essere un elemento essenziale.
La sua non è solo amore per la scrittura, non è solo insegnamento che ti penetra fin dentro l’anima, è Arte pura, Arte vera, Arte del sentire e del vivere.
Maestro, Pino, dei suoi allievi lo è stato, ma lo è ancora oggi che di lui perpetua il pensiero; in “Ritorneranno” riusciamo ad assaporare il suo “sentire” attraversa la parola e si atomizza in un grande idilliaco sentiero.
“Non acre, stasera è il sapore di nebbia. Nel muro la crepa di sempre è spiraglio. Un raggio di Vero traluce all’occhio non spento.” Ci dice, lasciando che si dipani l’oscurità e regni nella luce la saggezza, la conoscenza.
E ancora “Non sferza la terra il mio mare. La schiuma è sparita dall’onda che sfiora la riva e m’abbraccia. È amico e maestro il mio mare.”… il mare, amico e maestro, che custodisce e insegna, che dona e toglie come una carezza nella sua onda perenne.
“La poetica di Caminiti è maturata attraverso la frequentazione assidua, prolungata e appassionata dei grandi di tutti i tempi, mutuando in particolare il leptón, la leggerezza, dall’alessandrino Callimaco. Egli è pervenuto in tal modo a un linguaggio poetico asciutto e preciso, misuratissimo, dal quale traspare un ritmo e una musica che ammaliano, con cui esprimere un contenuto tragico o lieto, come tragiche o liete sono le condizioni dell’uomo moderno e post-moderno” così scrive di lui Tommaso Cariati nella sua testimonianza ed ancora “Va notato, appunto, che tra i versi occhieggiano un Vero, una Luce, un Infinito, una Croce, senza parlare di Dio, tutti distinti dalla iniziale maiuscola, a significarne il valore generale e simbolico. Sta di fatto però che non il Vero ma «un raggio di vero» traluce, e traluce attraverso una crepa di muro: che l’Infinito non è proprio l’infinito sublime ma solo un «frammento d’Infinito»; che la Croce sta, inchiodata, su silenzi d’abissi; che la porta di Dio si schiude, ma solo per un momento”, così come evidenzia Raffaele Sirri a proposito di “Paesaggi”.
Ritorneranno raccoglie un intero percorso che va letto tutto d’un fiato. Un percorso sinuoso ed armonioso che ci porta a conoscere il lato puro della poesia, laddove, grazie a Pino Caminiti, ogni elemento nel tempo diventa poetico e può fermare l’istante, l’attimo.
Tutto torna, o forse è meglio dire che nulla sparisce se riusciamo a scolpirlo nel cuore, così come Pino è riuscito ad insegnarci attraverso e a trasmetterci.
Ritorneranno di Pino Caminiti è edito da “Le trame di Circe”