Nelle librerie ”Beati gli inquieti”, il nuovo romanzo di Stefano Redaelli

Il 18 febbraio esce in tutte le librerie e sugli store online. Candidato 2021 ai Premi Strega e Campiello racconta senza filtri la follia nella sua immediatezza e poesia

Il 18 febbraio esce in tutte le librerie e sugli store online il nuovo romanzo di Stefano Redaelli,
Beati gli inquieti, edito dalla Neo Edizioni.
Il romanzo è candidato alla 75^ edizione del Premio Strega (2021) e alla 59^ edizione del Premio Campiello (2021).

L’autore Stefano Redaelli, per scrivere questo romanzo, ha frequentato per circa due mesi una struttura psichiatrica di Lanciano (Chieti), con il proposito di riuscire a raccontare da vicino e senza filtri la vita degli “ospiti” che ha conosciuto, la follia nella sua immediatezza e poesia.

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Il libro

Casa delle farfalle è il nome della struttura psichiatrica a cui Antonio, ricercatore universitario, si rivolge. Per raccontare la follia devi osservarla da vicino, conoscerla, abitarla. Prende accordi con la direttrice, si finge un paziente. Scopre le storie delle persone che vi abitano, le loro ossessioni, le paure, i loro desideri. I matti dicono sempre la verità, sono uomini liberi. Conoscerà Marta, Cecilia, Angelo, Carlo e Simone; ma sarà costretto a conoscere anche se stesso, più a fondo di quanto abbia mai fatto prima.

Redaelli sceglie con cura le parole, la sua scrittura sa di immediatezza e poesia. Indaga senza filtri la natura umana portando alla luce i suoi lati più insoliti eppure più delicati, e rivela ‒ anche se solo per un attimo ‒ la verità tutta intera.

Dalla quarta di copertina: Leggendo questo libro mi è sembrato di fare un viaggio dall’inquieto alla serenità, grazie alla scoperta di mondi, di anime(Remo Rapino)

Motivazione candidatura al Premio Strega da parte di Roberto Barbolini: “Molte sono le maschere della follia. Se vogliamo raccontarla, dobbiamo indossarne una (o più di una) anche noi […] Stefano Redaelli sa che il battito d’ali di una farfalla a Tokyo può provocare un uragano a San Francisco; ma l’apocalisse indotta da questo inquietante “effetto domino” ha il sapore originario di una rivelazione, struggente e salvifica insieme, che riguarda tutti noi”.

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L’autore

Stefano Redaelli è professore di Letteratura Italiana presso la Facoltà di “Artes Liberales” dell’Università di Varsavia. Addottorato in Fisica e Letteratura, s’interessa dei rapporti tra scienza, follia, spiritualità e letteratura. È autore delle monografie Nel varco tra le due culture. Letteratura e scienza in Italia (Bulzoni, 2016), Le due culture. Due approcci oltre la dicotomia (con Klaus Colanero, Aracne, 2016), Circoscrivere la follia: Mario Tobino, Alda Merini, Carmelo Samonà (Sublupa, 2013) e di numerosi articoli scientifici. Ha pubblicato la raccolta di racconti Spirabole(Città Nuova, 2008) e il romanzo Chilometrotrenta (San Paolo, 2011). Il romanzo Beati gli inquieti è stato secondo classificato al “Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza 2019”.

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