Catania – Il gruppo consiliare del PD, insieme alla sezione tematica Officina Democratica, ha presentato una iniziativa itinerante, attraverso i municipi della città, per discutere l’atto di indirizzo, che emergerà dal nuovo Piano Urbanistico Generale, dove sono interessati tutti i territori della città.
È importante che ogni territorio faccia proprio quel disegno e lo discuta e commenti, tenendo conto delle sue specificità e delle sue istanze fondamentali.
Un modo efficace di rappresentare la realtà è immaginarla come un sistema di fondi e flussi (stocks&flows). In ogni istante un territorio (o una città) ha una dotazione di fondi: la sua popolazione; le sue infrastrutture; il suo patrimonio immobiliare; il verde; il suo capitale umano, e così via. Da questi fondi si dipartono dei flussi: fisici; demografici; economici; finanziari; sociali; culturali, e così via. Quei flussi modificheranno in meglio o in peggio la dotazione di fondi, oltre a interagire tra loro. Una città cresce se la dotazione dei suoi fondi cresce in modo sostenibile.
Il Piano determina le linee entro cui la città potrà svilupparsi nei prossimi decenni. Deve quindi proiettarsi in avanti anticipando le innovazioni e gli eventi che potranno condizionarne lo sviluppo, provando a trarne il massimo vantaggio. Ma solo coinvolgendo tutte le comunità della città si potrà veramente disegnare un percorso virtuoso e sostenibile. È importante quindi individuare temi, territori e comunità.
“Il Piano Urbanistico Generale (PUG) – afferma Maurizio Caserta Capogruppo consiliare PD – determina le linee entro cui la città potrà svilupparsi nei prossimi decenni. Deve quindi proiettarsi in avanti anticipando le innovazioni e gli eventi che potranno condizionarne lo sviluppo, provando a trarne il massimo vantaggio. Ma solo coinvolgendo tutte le comunità della città si potrà veramente disegnare un percorso virtuoso e sostenibile. È importante quindi individuare temi, territori e comunità. Rinnovamento delle infrastrutture urbane, per modernizzare le infrastrutture esistenti, dalla rete fognaria alle infrastrutture di trasporto; Protezione ambientale e consumo di suolo, soprattutto per la gestione del verde urbano; Mobilità sostenibile, con un focus sul miglioramento della rete di trasporto pubblico e sulle infrastrutture ciclabili; Rigenerazione delle aree periferiche, sono necessari interventi mirati per riqualificare quartieri periferici e zone degradate; Gestione del rischio idrogeologico, resta fondamentale puntare a ridurre i danni derivanti da eventi atmosferici estremi, che aumentano anno dopo anno con il cambiamento climatico; Valorizzazione del patrimonio storico-culturale, verificare se il piano propone iniziative di conservazione e valorizzazione dei beni storici e culturali ed eventualmente quali siano; Accesso agli spazi pubblici e socialità, per attività collettive, parchi e impianti. Questi ed altri temi potrebbero essere sottoposti ai sei municipi tenendo conto delle loro specifiche esigenze e caratteristiche.”
“Come molte altre città del sud Italia – incalza Giulia De Iorio, portavoce Officina Democratica – Catania vanta una posizione geografica altamente favorevole, caratterizzata da un contesto costiero di elevata qualità e dalla vicinanza allo straordinario patrimonio naturale e paesaggistico dell’Etna. Tuttavia, questa situazione geografica è accostata a sfide socio-economiche che generano diverse contrapposizioni. In primo luogo, è opportuno far emergere che è necessario rispondere alle esigenze di una città che per troppi decenni è stata dotata di un PRG che fin dalla sua genesi mostrò sia diverse criticità che carenze procedurali non sempre rituali. I temi potrebbero essere sottoposti ai sei municipi tenendo conto delle loro specifiche esigenze e caratteristiche. Primo municipio: Valorizzazione del patrimonio storico culturale; secondo municipio, protezione ambientale e consumo di suolo; terzo municipio, mobilità sostenibile; quarto municipio, accesso a spazi pubblici e socialità; quinto municipio, rigenerazione di aree periferiche; sesto municipio, infrastrutture urbane”