Chloe’s Promise – La promessa di Chloe è una storia educativa ma al contempo divertente, pubblicata da Plebu, casa editrice londinese. Il libro, in Inghilterra, ha ricevuto l’attenzione dei media fino ad arrivare a essere presentato nel programma televisivo Good Morning Britain, una delle trasmissioni più seguite nel Regno Unito. In Italia, il libro è disponibile su Amazon e in alcune librerie specializzate. Abbiamo intervistato l’autrice Barbara Panetta, italiana di origini calabresi ma trapiantata, già da molti anni, a Londra. Barbara si è laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha completato un master in Linguistica Sperimentale e ha dedicato parte dei suoi studi al bilinguismo.
Barbara, puoi spiegarci perché hai ritenuto importante la traduzione del libro in italiano e come potrebbe facilitare il bambino all’apprendimento dell’inglese? L’apprendimento della lingua inglese èprobabilmente una delle preoccupazioni più importanti tra i genitori italiani. La capacità di potersi esprimere in una lingua diversa – soprattutto in inglese, lingua ormai indispensabile nella formazione di un giovane – è divenuta fondamentale. Inoltre è appurato che la conoscenza di una seconda lingua apporta enormi benefici alle capacità cognitive del bambino. In un primo momento, La Promessa di Chloe è nata come un qualsiasi libro illustrato per bambini: una storia divertente con una forte morale, accompagnata da piacevoli illustrazioni. L’idea della versione bilingue è venuta in seguito, appositamente a scopo didattico. Infatti, oltre al libro cartaceo, esiste il videolibro (disponibile sul canale YouTube di Ant Chloe con sottotitoli in italiano) narrato da un noto presentatore televisivo madrelingua inglese, scelto per l’estrema capacità espressiva e la pronuncia inglese chiara e perfetta. La combinazione dell’ascolto in inglese alla lettura in italiano aiuta il bambino a riconoscere le parole, associarle ai disegni e alla lingua madre, e, grazie a questo processo, a memorizzarle più facilmente.
Il video libro è arricchito da una componente musicale. Perché lo ritieni importante? Ho chiesto al musicista Alessandro Viale di creare una colonna sonora per il libro: ciascuna scelta musicale ha quindi una correlazione con l’espressione verbale per far sì che il bambino si possa immedesimare nella formichina Chloe e immergersi nei suoi pensieri. La musica ricalca infatti lo stato d’animo e i pensieri della piccola formica. In questo modo, la musica, invece di diventare un elemento di distrazione, facilita il bambino nel concentrarsi nella storia e nel prestare maggiore attenzione al testo. Questo perché la lingua e la musica hanno una legame molto stretto. Il suono e la percezione del tempo, sono fattori importanti sia per l’apprendimento della lingua che della musica. La musica, esattamente come una lingua straniera è – a parer mio – un altro elemento importante, che non dovrebbe mancare nell’educazione di un bambino.
Vivi a Londra con la tua famiglia, hai due figlie che sono nate e cresciute in Inghilterra e quindi l’apprendimento della lingua inglese è stato per loro un processo naturale. Per un bambino che ha genitori italiani e che vive in Italia, quanto ritieni sia difficile imparare l’inglese? Trasmettere una lingua straniera ai propri figli richiede dedizione e costanza anche se vivi nel paese in cui viene parlata. Le miei figlie sono madrelingua inglese ma hanno dovuto imparare l’italiano e il tedesco, pur vivendo a Londra. Posso dire che non ci sono riuscite da sole in modo spontaneo: qui entra in gioco il ruolo importante del genitore. Infatti sono proprio le scelte fatte dagli adulti nei primi anni di vita dei loro figli che influiscono di più sulla loro crescita e sullo sviluppo cognitivo per far sì che venga messa a frutto la naturale propensione infantile al bilinguismo. Gli stimoli scolastici non bastano ed è necessario integrali anche con un libro come questo. La cosa più importante è iniziare il prima possibile, prima ancora che frequentino la scuola.
La promessa di Chloe è il tuo primo libro per bambini, com’è nata l’idea di scriverlo e illustrarlo? La maggior parte dei miei progetti letterari sono per adulti e questo è mio il primo per bambini. Esso fa parte di una serie il cui secondo episodio uscirà a febbraio.
Inizialmente ho pensato di scrivere questa storia per le mie figlie quando ancora erano piccole. L’ho accompagnato da illustrazioni a matita, dei semplici schizzi per associare le parole a un’immagine. Solo quando la storia è piaciuta a loro, ho pensato di illustrarla ad acquarello e quindi di creare un libro. In tutto questo ringrazio di cuore il mio carissimo amico graficoAurelio Scalabroni per avermi aiutato a dar vita al progetto. Solo di recente, durante il periodo del primo lockdown, ho deciso di renderlo pubblico, per dare il mio contributo, in un momento così difficile. Proprio per questo il ricavato del libro in inglese è stato donato in beneficenza.
Cosa significa per te aver scritto e illustrato una storia per bambini? Ho acquisito una nuova visione della scrittura. Ho compreso quanto fosse diverso, e per molti aspetti più difficile e complesso, scrivere per i bambini. In questo processo devo ringraziare la psicologa infantile Giovanna Campolo per i preziosi suggerimenti. Illustrare il libro è stato divertente ma anche molto impegnativo perché non basta essere bravi a disegnare e saper colorare con gli acquarelli ma è importante immedesimarsi nei personaggi e nella storia e soprattutto tenere conto del punto di vista di un bambino.
Cosa vuoi trasmettere ai bambini con questo libro, qual è il messaggio che dai genitori e alle maestre? La morale di questa storia è che molto importante non dimenticarsi di prendersi un momento di pausa. Anche i bambini ne hanno bisogno perché aiuta a ricaricarsi e liberare la mente dai loro piccoli impegni. Inoltre, cerco di mettere in evidenza il valore della “promessa” nell’ambito del rapporto tra genitori e figli. A questo ho aggiunto uno stimolo nei confronti della musica. La piccola Chloe è una musicista, ama suonare il pianoforte e condivide questa passione con i suoi fratellini.