Il ministro degli esteri italiano, Federica Mogherini, è stata promossa all’unanimità «Lady Pesc» (ossia Alto rappresentante Ue per la politica estera) nel corso della riunione dei coordinatori dei gruppi dell’Euro-assemblea che ha valutato martedì 7 ottobre l’audizione di lunedì sera.
La prova, durata tre ore circa, è stata alla fine accolta con un prolungato applauso. Federica Mogherini ha definito i tempi attuali “difficili” e uno dei riferimenti è rivolto alla complessità della gestione dei rapporti con l’«Orso russo».
Nelle tre ore di audizione davanti alla Commissione esteri del Parlamento europeo, la Mogherini ha passato in rassegna tutte le sfide che dovrà affrontare da Alto Rappresentante Ue per la politica estera, dimostrando di essere pronta a fronteggiarle. L’applauso che ha salutato la conclusione dell’esame è stato convinto e lunghissimo.
Il presidente della Commissione, il tedesco Elmar Brok, lo stesso che a luglio era stato tra i più critici accusandola di “inesperienza”, è visibilmente entusiasta. Nel tracciare le priorità del suo programma Federica Mogherini sottolinea che «la lotta alla pena di morte è il biglietto da visita della Ue». E disegna un nuovo rapporto con le istituzioni comunitarie, ma anche con gli stati membri. In pratica, un nuovo inizio per la politica estera europea dopo che lo stesso Brok in apertura aveva definito i 5 anni di guida Ashton come «un periodo di prova». Mogherini parla dell’est, del rapporto con la Russia che «non è più partner per la Ue» ma resta «un paese strategico e vicino» con cui «abbiamo cinque anni» per ricostruire un rapporto. Osserva che sarebbe stato meglio aprire prima il dialogo sull’accordo di associazione Ue-Ucraina. Dimostra autorevolezza anche quando le viene chiesto a bruciapelo come intende gestire «l’orso russo»: «Non ho molta esperienza con gli orsi… Ma con la Russia serve un mix di comportamenti, assertivo e diplomatico. Quanto dei due elementi nel mix, dipenderà dall’atteggiamento dell’“orso”. Parla anche del sud, del Medio Oriente, della Libia, del rapporto con gli Stati Uniti che deve diventare «una relazione matura». Il concetto che ripete di più è quello di «prevenire» le crisi, invece di inseguirle per correre ai ripari.