Secondo la Presidenza italiana del Consiglio UE è importante che la nuova Commissione europea guidata da Jean-Claude Juncker cominci a lavorare il 1 novembre, soprattutto perchè vogliamo che il piano per investimenti da 300 miliardi e i suoi tratti fondamentali siano già presentati al Consiglio europeo di dicembre. Lo ha spiegato il Sottosegretario agli Affari Europei, [red]Sandro Gozi[/red], presente a Bruxelles il 15 ottobre per la sessione di apertura di EuropCom 2014. Juncker – ha proseguito Gozi – è stato designato ed eletto sulla base di un'agenda che lo impegna direttamente e politicamente, un'agenda che si focalizza innanzitutto sulla crescita e impone di fare il massimo uso possibile della flessibilità. Del resto, la condizione economica e sociale è davanti agli occhi sia del team di Barroso che di quello di Juncker. E' evidente a tutti che l'Europa è in recessione e che anche le economie che andavano forte oggi rallentano. Penso al caso della Germania che è il più eclatante, ma anche ad altri paesi come i Paesi Bassi. Per Gozi, se davvero anche la Commissione europea prende atto che rispetto a sei mesi fa la situazione economica si è degradata, è un'ottima notizia. E' evidente che se non ci sono le precondizioni, non ci sono neanche le conseguenze e che a un contesto economico diverso occorre dare risposte diverse. Voglio comunque precisare – ha sottolineato il Sottosegretario – che non c'è nessuna trattativa in corso con Bruxelles sui conti pubblici italiani. C'è un lavoro molto serio che il governo guidato da Matteo Renzi sta facendo sulla nuova Legge di Stabilità, alla luce di un principio molto semplice: diciamo quello che facciamo e facciamo quello che diciamo. Infatti fin dall'inizio il Presidente del Consiglio ha detto che era assolutamente necessario, vista la crisi economica e sociale, usare molto di più e meglio tutte le regole europee del "Patto stabilità e crescita" e usare molto di più e molto meglio la flessibilità: lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto nel Documento di economia e finanza di aprile e stiamo applicando la nostra posizione anche nella Legge di Stabilità. Da questo punto di vista – ha concluso Gozi – sono fiducioso che la Legge di Stabilità sarà una legge che fa bene all'Italia e all'Europa e che sarà in coerenza con gli impegni presi a giugno nell'agenda Van Rompuy. I parametri di valutazione sono la condizione economica e sociale molto degradata e l'impegno politico dell'UE di mettere la crescita al centro e fare il massimo uso della flessibilità: non è questione solo matematica, ma economica, sociale e di intelligenza politica. E' chiaro che non dobbiamo solo parlare di crescita, ma mettere sul tavolo le condizioni per favorirla. Il bilancio italiano che arriva a Bruxelles è una Finanziaria che per la prima volta riduce di 18 miliardi le tasse, innanzitutto quelle sul lavoro; fa crescere il potere d'acquisto; punta sulla revisione della spesa e, quindi, si impegna anche nella lotta alla burocrazia; e che deliberatamente vuole sfruttare quei margini di bilancio del 3% che ci sono per fare quello che l'UE dice di voler fare e, cioè, crescita.
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