Altiero Spinelli e il Manifesto di Ventotene, la fiction ‘Un Mondo Nuovo’il 23 novembre su RAI 1 in prima serata

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[b]SOMETHING HERE[/b]Foto: Altiero Spinelli
Foto tratta dalla fiction’Un mondo nuovo’
Foto: Isola di Ventotene

Mentre il nazismo imperversava in diversi paesi del vecchio continente, un gruppo di giovani antifascisti elaborò l’idea di un’Europa democratica e federale. Mandati al confino da Mussolini nell’isola di Ventotene, era il 1941, immaginarono ‘Un mondo nuovo’. Questo è il titolo della fiction tv coprodotto da Rai e Palomar sulla storia di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Ursula Hirshmann,Eugenio Colornie Ada Rossi,che andrà in onda domenica 23 novembre su Rai1, in prima serata.

Assieme al presidente della Rai Anna Maria Tarantola e al direttore generale Luigi Gubitosi, a Bruxelles gli europarlamentari hanno visto in anteprima il film realizzato da Alberto Negrin con la partecipazione degli attori Vinicio Marchioni, protagonista insieme a Isabella Ragonese, Peppino Mazzotta, Orlando Cinque, Simone Gandolfo e Valentina Carnelutti. Al centro la storia intellettuale, politica e personale dei ‘ragazzi di Ventotene’.

Il Manifesto che dall’isola prese il nome – ricorda Marta Bonucci di Euractiv.it – divenne il caposaldo dell’europeismo e la base su cui è stata costruita la moderna Unione europea.
Una vicenda pubblica e privata, una pagina cruciale della storia italiana e mondiale, che sinora non è abbastanza conosciuta.
Non possiamo avere un futuro se non conosciamo le nostre radici. Qui c’é la storia di una generazione di giovani, quella dei ‘padri fondatori’ dell’Unione. Ora il nostro compito è trasferire quella passione ai nostri ragazzi che ormai sono ‘nativi europei’, ha esordito la presidente
della commissione Cultura del Parlamento europeo Silvia Costa, che ha fatto gli onori di casa.

La presidente Tarantola ha detto: “C’è un filo rosso che lega la Rai al sogno europeista. Spero che molti ragazzi vedano in tv questa storia bellissima di alcuni giovani trentenni, che dal confino hanno avuto l’intuizione, la lungimiranza di delineare un’ Europa senza guerre”.

Dare nuovo slancio a quella passione è anche l’obiettivo del regista, Alberto Negrin: “Ho scoperto una storia che non conoscevo e mi ha affascinato da subito: in questi giovani l’impegno politico e la vita privata erano aspetti inseparabili. Ho imparato ad amare il loro progetto politico, in modo fisico, diretto. Si tratta di un sogno non completato, non realizzato, ma ancora del tutto vivo”.

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