[blue][b]Angela Merkel[/b] tuona contro Roma e Parigi in una lunga intervista a Repubblica. La cancelliera afferma “Non rispettate le scadenze, dovete fare molto di più”.
Sostanzialmente la Merkel riconosce il duro lavoro intrapreso da Italia e Francia negli ultimi mesi, indicato loro dalla Commissione europea, ma non basta. [b]Junker,[/b] che non vorrebbe punire i due paesi per il loro deficit in eccesso, trova d’accordo la Merkel che dichiara “La Commissione ha indicato una road map, una tabella di marcia con indicazioni sui tempi entro i quali Francia e Italia devono presentare impegni a ulteriori misure.
È una posizione difendibile, perché entrambi i Paesi affrontano davvero un processo di riforme. Ma la Commissione ha anche detto chiaramente che i piani finora presentati dai due Paesi non sono ancora sufficienti. E io concordo appieno con questo giudizio”. La congiuntura economica mostra però segni “meno” anche in Germania, i consumatori tedeschi infatti spendono poiché, a causa dei bassi tassi d’interesse, non vale più la pena investire in risparmi.
A tal proposito la cancelliera risponde “É prima di tutto la situazione davvero molto buona sul nostro mercato del lavoro che noi tedeschi dobbiamo ringraziare per il vigore attuale della nostra domanda interna. In Germania abbiamo tanti occupati quanti mai prima, e anche I lavoratori protetti dalle assicurazioni sociali del welfare non sono mai stati così numerosi. Constatiamo anche un aumento dei salari reali”.
Le decisioni prese dalla [b]Grosse Koalition [/b]come il salario minimo, l’aumento delle pensioni e il pedaggio autostradale per gli stranieri in transito pare stiano frenando la crescita, oggi modesta, della Germania.
La Merkel crede che queste decisioni, ad ogni modo, rispettino le promesse fatte durante la campagna elettorale agi tedeschi, e aggiunge “Anche la promessa di non aumentare le tasse.
L’anno prossimo, per la prima volta in 46 anni, presenteremo un bilancio senza nuovo indebitamento. È un segnale molto importante, specie per le giovani generazioni”. Sul [b]piano [/b][b]Junker [/b]poi, che prevede circa [b]300miliardi[/b] di investimenti, la Merkel dice “Quel programma di investimenti si appoggia alla Banca europea degli investimenti, la quale può identificare quali progetti sono sensati e concedere crediti.
Al prossimo Consiglio europeo mi batterò per presentare un Libro bianco dei progetti di investimento. Abbiamo bisogno di progetti per l’unità europea nel campo digitale, nelle infrastrutture energetiche, o in grandi progetti per le vie di comunicazione, come facemmo con i progetti per strade e ferrovie per l’unità tedesca dopo il 1990.
Devono essere progetti concreti, sostenibili, da poter proporre a investitori privati, per invitarli a investire anche loro”.
Sul complesso confronto con la Russia, e l’ipotesi di allargamento sui Balcani, la cancelleria non pare ottimista “[b]Moldavia[/b], [b]Georgia[/b] e [b]Ucraina[/b], tre nostri vicini orientali, hanno firmato a seguito di loro scelte sovrane accordi di associazione con l’Unione europea.
La Russia si prepara a creare difficoltà a questi tre paesi. La Moldavia soffre da anni per il conflitto in Transinistria; abbiamo compiuto molti tentativi per giungere a una distensione, finora purtroppo invano.
La Georgia soffre per il conflitto nell’Ossezia del Sud e in Abkhazia. L’Ucraina ha subito l’annessione della Crimea e i combattimenti nell’Est del suo territorio sovrano. E soprattutto, vediamo che la Russia cerca di creare situazioni di dipendenza economica e politica in alcuni paesi dei Balcani occidentali”.
La signora Angela rassicura infine [b]Estonia[/b], [b]Lettonia[/b] e [b]Lituania[/b] confermando la vicinanza della Nato dalle possibili prossime mire del governo russo.
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