[blue]Alle polemiche sulla richiesta di uno sforzo in piu’ all’Italia, nate dall’[b]Eurogruppo [/b]di ieri pomeriggio a Bruxelles svoltosi sotto la presidenza dell’olandese Jeroem Dijsselbloem, il ministro dell’Economia [b]Pier Carlo Padoan[/b], ha risposto che “grazie alla presidenza italiana del semestre europeo, sul bilancio 2014-15 è stato raggiunto un accordo, aggiungendo, che per l’Italia non si tratta di manovre aggiuntive ma di efficacia delle misure”.Infatti per lo sforzo maggiore richiesti all’Italia dall’Ue entro marzo, che l’Eurogruppo ritiene essere dello 0,5 % di deficit strutturale contro lo 0,1 % rilevato invece dalla Commissione europea, si tratta di precisare, sottolinea Padoan, presidente di turno dell’Ecofin, “l’impatto delle misure che il governo ha già adottato”.
Padoan prima di entrare all’[b]Ecofin [/b]di stamattina, ha inoltre affermato che “i 28 paesi membri dell’Ue, hanno raggiunto l’accordo sul bilancio 2015 e sugli emendamenti per quello del 2014, consentendo così il pagamento delle fatture sospese per servizi già erogati, pari ad oltre 28 miliardi , e che è stata trovata una soluzione strutturale all’interno dell’Ue per evitare in futuro questi problemi”.
I lavori dell’ [b]Ecofin[/b] di oggi hanno rinviato alla prossima presidenza di turno dell’Ue che inizierà il 1° gennaio 2015 a guida lettone, la Tobin Taxi, la tassa sulle transazioni finanziarie, su cui gli undici paesi compresa l’Italia della cooperazione rafforzata, non hanno trovato un accordo.
Invece il via libera di Ecofin è andato alla revisione delle direttiva ‘madri-figlie’ (o sussidiarie), che combatte l’evasione delle multinazionali, all’approvazione dello scambio automatico obbligatorio di informazioni fiscali tra autorità mettendo fine al segreto bancario in Europa e infine sull’accordo per i contributi delle banche al fondo europeo unico di risoluzione delle istituzioni di credito per una gestione piu’ efficace dei fallimenti.[/blue]