Parigi, attentato al settimanale satirico Charlie Hebdo!

Dodici le vittime accertate. Attacco dopo pubblicazione di una vignetta sul leader dell’Is.

Parigi.Una strage. Non si può commentare diversamente quanto accaduto stamane a Parigi, presso la redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo.
Due uomini armati di un lanciarazzi e kalashnikov, a volto coperto e vestiti di nero, hanno fatto irruzione nella sede del popolare giornale francese uccidendo dodici persone, tra cui due agenti.

Il bilancio della strage, confermato dalla Prefettura di Parigi, parla anche di dieci feriti. Pochi minuti prima dell’efferato attacco Charlie Hebdo aveva postato sul profilo Twitter una vignetta satirica sul leader dello Stato Islamico (Is) Abu Bakr al-Baghdadi, i due assalitori – secondo alcuni testimoni – avrebbero aperto il fuoco al grido “Vendicheremo il Profeta”. Inoltre sulla copertina del settimanale campeggia uno foto dello scrittore Michel Houellebecq, autore del romanzo “Sottomissione” – che racconta la scalata al potere di un presidente islamico in Francia.

Hollande, scosso come tutta la Francia, ha comunicato – dopo essersi recato sul luogo della strage – una riunione straordinaria per le 14 di oggi (7 gennaio) e deciso il parallelo aumento della soglia di vigilanza in tutta l’Ile-de-France. Prontamente sono state ordinate misure di protezione straordinarie davanti gli edifici pubblici della capitale francese, le scuole e le redazioni dei giornali in particolar modo.

I due assalitori pare siano al momento in fuga, dopo aver aggredito un automobilista, e posti di blocco sono stati predisposti nei pressi delle più importanti vie di comunicazione parigine.

Il settimanale satirico è stato più volte nel mirino degli integralisti islamici per le numerose vignette sul Profeta Maometto, a partire dagli anni Sessanta, quando si chiamava Hara-Kiri, è stato al centro di numerose polemiche. Nel 1970, in occasione della morte di Charles De Gaulle, l’Hebdo sconvolse la Francia con una copertina dal titolo "Bal tragique a Colombey, un mort", ballo tragico a Colombey (la residenza del Generale), un morto.
L’iniziativa costò al giornale il blocco delle pubblicazioni e l’interdizione dello staff, diretto da Francois Cavanna deciso dal ministero dell’Interno. I creatori della nota rivista non si diedero per vinti e – aggirando il divieto – diedero vita al Charlie Hebdo – riferimento al Charlie Brown dei
Peanuts – pungendo come al solito.

Dal 2006 il giornale balza alle cronache internazionali per la scelta di ripubblicare le dodici controverse vignette su Maometto della rivista danese Jyllands-Posten. Il fatto, oltre a far impennare le vendite, provocò l’ira del mondo islamico e spinsero il Consiglio francese del culto musulmano a chiedere il ritiro delle copie. L’allora direttore Philippe Val fu assolto l’anno dopo a seguito dell’incriminazione per razzismo.

La strage di oggi contro il settimanale satirico è l’attentato più cruento commesso in Francia dal 1961, ai tempi della guerra di Algeria.
Un attentato dell’Oas anti-indipendenza provocò infatti 28 morti il 18 giugno, quando una bomba colpì il treno Strasburgo-Parigi a Vitry-Le-François.

Stampa Articolo Stampa Articolo