[url=null]Immagine:Kolinda Grabar-Kitarovic
E’ una donna la presidente della Croazia: Kolinda Grabar-Kitarovic, classe 1968, fa parte dell’HDZ, Hrvatska demokratska zajednica, (Unione democratica croata), partito conservatore e di destra.
Parla correntemente, oltre al croato, inglese, spagnolo e portoghese.
È stata Segretario generale alla NATO per la diplomazia dal 2011 al 2014, ministro degli esteri in Croazia dal 2005 al 2008 e Ambasciatore della Croazia negli Usa dal 2008 al 2011.
È membro della Trilateral Commission, nel gruppo europeo.
Alle Presidenziali croate non godeva certo dei favori del pronostico.
Ma al primo turno era riuscita a dare un segnale molto forte all’avversario, il presidente uscente Ivo Josipovi?, tallonandolo per una manciata di voti: 687 mila 678 (38,46%) per Jospiovi? – 665 mila 379 (37,22%) per Kitarovic. Poi al ballottaggio dell’11 gennaio aveva ribaltato il risultato del primo turno e anche tutte le previsioni che la davano, fino a qualche settimana fa, sicura perdente.
L’affluenza è aumentata in modo significativo rispetto al primo turno (ha votato il 60% degli aventi diritto), i voti sono testimonianza di un vero e proprio testa a testa: una differenza di appena 21mila voti in valore assoluto, a Kolinda Grabar Kitarovic è andato il 50,45% dei voti, Josipovic ha ottenuto il 49,55%.
Così, Kolinda Grabar-Kitarovi? è diventata la prima donna presidente della Repubblica croata, e con il suo mandato quinquennale sarà non solo un’apripista per la destra che tenterà di vincere le prossime politiche, ma anche un ulteriore tassello delle destre populiste a livello europeo.
In gioco non c’è solamente la situazione di crisi in cui versa la Croazia, ma anche i rapporti delicati con la Serbia.
La nuova presidente ha già chiarito in campagna elettorale che pensa che il suo predecessore sia stato troppo generoso con i serbi e che la Croazia dovrebbe ostacolarne l’ingresso nell’Unione europea.