Immagine:il premier greco Alexander Tsipras e il presidente Commissione Ue Jean Claude Juncker La Grecia ha mantenuto l’impegno preso all’ultimo Eurogruppo ed ha inviato il piano di intervento da 7 miliardi a Bruxelles. Per la Commissione europea, la Grecia parte bene per una positiva conclusione della revisione del programma e, sottolinea il forte impegno del Paese nel combattere evasione fiscale e corruzione. E’ su questa linea anche il presidente Eurogruppo Dijsselbloem che si dice soddisfatto sulla serietà del governo greco dimostrata nell’affrontare le riforme, però continua, "non sarà facile, la lista è solo una indicazione non un contratto, dobbiamo vedere quanto si potrà fare , dovrà essere una cooperazione non una decisione unilaterale..” Le misure indicate dal piano rientrano nelle aspettative dell’Eurogruppo e stamattina da parte dell’Ue l’impatto è stato positivo, soprattutto per il passo indietro rispetto ad alcuni temi strategici, quali il salario minimo e le privatizzazioni, cavalcati da Tsipras nella recente campagna elettorale. In pratica non dovrebbero esserci incongruenze sugli impegni già presi con l’Eu rispetto al vecchio piano e in particolare in ordine alle privatizzazioni, la Grecia conferma che completerà l’iter di quelle per cui è stato lanciato il bando. La previsione del piano di intervento esitato stanotte dalla Grecia, riguarda in particolare una patrimoniale per piu’ ricchi, di 2,5 miliardi di euro. Il recupero di denaro da tasse arretrate e vecchi crediti, di altri 2,5 miliardi circa di euro, servirà ad arrivare a oltre 7 chiesti dall’Europa attraverso la lotta al contrabbando di benzina e sigarette. Nella prossima settimana si entrerà nel dettaglio di altre misure di due miliardi e piu’. C’è da dire, che i risultati sperati non sono stati, fino ad oggi disattesi, a fronte di un cambio di vento, registrato negli ultimi giorni nell’azione del Governo Tsipras, che sta rimodulando le posizioni di intransigenza espresse a margine dell’Eurogruppo di martedì scorso, per imboccare la via della prudenza e della responsabilità, a cui è stato richiamato dall’Europa ed anche dal suo partito oltre che dalle forze politiche vicine all’ex premier greco Antonis Samarar.
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