Formare i giudici nazionali e sensibilizzarli alle nuove norme europee in materia di aiuti di Stato. Questo è l’obiettivo delle due giornate di formazione che l’Ufficio di Milano della Commissione europea organizza a Milano il 30 e 31 marzo prossimi. L’evento è promosso in attuazione dell’Accordo di partenariato 2014-2020 tra la Commissione europea e il Dipartimento Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
I lavori saranno aperti da Giovanni Canzio, Presidente Corte di Appello di Milano, dall’on. Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza Consiglio dei Ministri con Delega Affari europei, da Fabrizio Spada, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Ufficio di Milano, da Paolo Mengozzi, Avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione europea, da Alessandro Solidoro, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano, da Remo Danovi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano e da Francesca Fiecconi, Consigliere della Corte di Appello di Milano.
Al corso di formazione parteciperanno esperti giuridici delle istituzioni organizzatrici e sarà l’occasione per fare il punto sulle recenti evoluzioni della legislazione europea in materia di aiuti di Stato.
Nella prima giornata, verrà trattato l’argomento concernente il ruolo dei giudici nazionali nelle controversie in materia di aiuti di Stato e il riparto di giurisdizione in materia tra giudice ordinario, amministrativo, tributario e l’eventuale connessione con il procedimento penale.
La seconda giornata sarà dedicata all’esame della normativa sostanziale relativa al regime di esenzione dal divieto degli aiuti di Stato previsto dalla nuova normativa europea di modernizzazione degli aiuti e il nuovo regime delle responsabilità degli Stati membri nella progettazione delle misure di aiuti di Stato.
Nota di contesto – Cosa sono gli aiuti di Stato
Nell’ambito del mercato interno ed ancor più negli ultimi anni, stante la particolare situazione congiunturale, gli Stati membri dell’Unione europea intervengono spesso mediante l’utilizzo di risorse pubbliche per promuovere l’occupazione ed il rilancio economico finanziando alcune attività economiche e proteggendo alcune industrie nazionali. Favorendo alcune imprese o produzioni nazionali discriminando gli altri concorrenti, questi interventi possono integrare la fattispecie di aiuti di Stato vietati perché incompatibili con le norme europee in quanto aventi l’effetto di pregiudicare e falsare la concorrenza e gli scambi intracomunitari. Gli aiuti di Stato sono vietati dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea; tuttavia, alcune deroghe autorizzano gli aiuti che siano giustificati da obiettivi di comune interesse, ad esempio gli aiuti destinati a servizi d’interesse economico generale, ma sempreché non alterino la concorrenza in misura contraria al comune interesse. Il competente controllo degli aiuti di Stato effettuato dalla Commissione europea consiste quindi nel valutarne la compatibilità con le norme e regole europee ai fini di una corretta allocazione delle risorse pubbliche e per garantire la libera concorrenza in un libero mercato.