Foto: il ministro delle Finanze del governo greco, Yanis Varoufakis
Dopo il Vertice di Riga che non ha prodotto alcun risultato sui difficili negoziati tra Grecia e i suoi creditori internazionali, si è alzata la tensione tra questi ultimi per l’impossibilità di Atene di rimborsare al Fondo monetario internazionale la tranche in scadenza il 5 giugno, come ha dichiarato due giorni fa il ministro dell'Interno Nikos Voutsis. "Le quattro rate per il Fondo Monetario Internazionale a giugno ammontano a 1,6 miliardi di euro. Questo denaro non sarà versato, perché non c'è".
Anche Il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, ha ribadito che il suo governo ha fatto passi enormi per arrivare ad un accordo con l’Ue, Bce e Fmi, e che un'uscita della Grecia dall'euro sarebbe “l'inizio della fine per il processo della moneta unica", il governo si è impegnato e si impegna ad attuare le riforme richieste ed allora ci si chiede perché i negoziati si arenano, il problema , dice, è solo uno e molto semplice “Non siamo d’accordo con il surplus di bilancio primario che i creditori pretendono”, continua il ministro Varoufakis “Atene rifiuta di andare avanti con l’austerity, impostale dalla Troika, che ha sperimentato in misura piu’ che doppia rispetto ad altri paesi europei della periferia dell’euro, come Portogallo e Spagna, e non continueremo su questa strada che impedirebbe la ripresa e arresterebbe la crescita, consumando la capacità dei greci di realizzare le riforme, di cui il paese ha disperatamente bisogno ”, ed ha aggiunto “ora è il momento che le istituzioni internazionali facciano la loro parte, come la Grecia ha fatto la sua, andando loro incontro per tre quarti del percorso, ora loro devono venirci incontro facendo quell'ultimo quarto".
Nelle ultime ore le tensioni però, sembrano scemate, e Atene fa un passo indietro rispetto alle dichiarazioni del ministro Voutsis, facendo sapere tramite il portavoce dell’esecutivo, Gabriel Sakellaridis, che sarà fatto ogni sforzo per rimborsare il debito del prossimo 5 giugno con il Fmi, ma che non intende pagare in unica tranche, ma plasmando il pagamento anche nel mese successivo. “Pagheremo i nostri impegni come meglio potremo. È responsabilità del governo pagare tutti i nostri obblighi”.
Il portavoce fa ancora sapere che Il premier Alexis Tsipras resta in attesa di un’intesa a fine maggio o inizi giugno, in un gioco di equilibrio in cui deve far bilanciare le esigenze dei creditori internazionali e le richieste della sinistra di Syriza, fino all'altro ieri compatta sulle posizioni intransigenti dell'ala estremista, ha poi aggiustato il tiro , il partito ha infatti fatto marcia indietro sui prossimi pagamenti da fare al Fmi.