Atene – Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, annuncia a sorpresa le sue dimissioni, per aiutare Tsipras a rilanciare le trattative con i creditori internazionali.
Glielo ha chiesto il premier, alla riunione di emergenza di Syriza, subito dopo la chiusura dei seggi e il trionfo del No al referendum del 5 luglio, e durante i festeggiamenti dei cittadini greci in piazza Syntagma.
Di dimissioni, Varoufakis, ne aveva parlato, dopo la rottura dei negoziati, ma diceva , nei giorni precedenti al voto, che si sarebbe dimesso solo nel caso di una vittoria del Si, probabilmente con tutto il governo Tsipras .
Che Varoufakis fosse poco gradito alle riunioni dell'Eurozona, si era capito da tempo, un personaggio un po’ fuori dalle righe, che l’Eurogruppo del 27 giugno ha preferito lasciare fuori dalla porta. Il ministro non ha perso certo l’occasione, di esprimere sui contorni della vicenda greca, sempre le proprie idee, come una delle ultime affermazioni alcune ore dal voto “creditori terroristi “,e che dalle pagine del suo blog, dice : "Alcuni partner preferiscono una mia 'assenza' dai loro vertici. …. Porterò con orgoglio il disgusto dei creditori nei miei confronti". “Lui ormai era diventato la pecora nera, lo attaccavano tutti, non si poteva andare avanti così… Il nostro è un gioco di squadra, così tutti capiscono che non vogliamo frapporre ostacoli all’accordo con i creditori”, dice Argiris Panagopoulos, del partito di Syriza,
Questa sarà una settimana in cui la carne al fuoco non mancherà, le trattative riprenderanno con una proposta che il premier Tsipras, farà domani sul piano di aiuti, forte del mandato che il popolo greco gli conferisce dopo la vittoria del No al referendum di domenica, che secondo il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, “non ha certo avvicinato la soluzione”.