Grecia, Creditori: Il Piano di riforme un buon punto di partenza ma occorrono altre misure – Il Parlamento di Atene lo approva e Syriza si spacca

Atene: Il pacchetto è stato votato da 251 deputati su 300, 32 i No, 8 le astensioni

foto: Il premier greco Alexis Tsipras

 

Aggiornamento 11 luglio 2015 –

Bruxelles – Il pacchetto di riforme che la Grecia ha presentato alle istituzioni europee, questa volta, dopo mesi di trattative andate male, è stato definito un buon punto di partenza per l’accordo con i creditori (Fondo monetario internazionale (Fmi) ,Banca centrale europea (Bce), Commissione europea (Ue))

Questa notte il Parlamento di Atene lo ha approvato,  nonostante il partito di  Syriza, si sia spaccato. Infatti 17 deputati di Syriza hanno dissentito, e politici di rilievo,  anche se presenti in aula, si sono astenuti dal voto,  come Panagiotis Lafazanis, ministro dell’energia e leader della corrente di sinistra del partito, e il presidente dell'assemblea Zoe Constantopoulou.

Altro importante esponente , l'ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis che non era presente in Parlamento per motivi personali, ha ""manifestato il suo dissenso.

A favore hanno votato i parlamentari della destra nazionalista di Anel così come un centinaio di  esponenti dell'opposizione.

In tutto  hanno votato 251 deputati su 300, i no sono stati 32, otto le astensioni. Così, potrebbe essere un problema per Tsipras, fare approvare dal Parlamento l’accordo, nel caso si raggiunga con i creditori .

 

Il Piano verrà analizzato dall’Eurogruppo che si riunisce  nel pomeriggio a Bruxelles. Qualche resistenza della Germania, che chiederebbe ad Atene l’integrazione di "misure supplementari" per raggiungere gli obiettivi di bilancio.

 

 

 10 luglio 2015 – Pronto il nuovo Piano  greco post referendum, che Tsipras  ha già consegnato alle istituzioni dell’Ue, per essere analizzato al prossimo Eurogruppo, previsto nel fine settimana.

Il pacchetto di misure proposte dal governo ellenico, prevede una serie di riforme che molto ha di simile  con l’ultima offerta fatta dal  presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker a Tsipras, la quale  mette sul tavolo tagli ma anche concessioni importanti.

Nel Piano, per quel che riguarda l’Iva , darà un gettito dell'1% del pil all'anno, e includerà il taglio dello  sconto preferenziale applicato all’imposta  nelle isole dell’Egeo,  a partire da quelle ritenute a maggiore reddito turistico, l’Iva dovrà aumentare  entro il 2016 compresa l'aliquota per i ristoranti e catering che sarà del 23%, una ridotta del 13% si applicherà a cibo, energia, alberghi e acqua, e una super-ridotta al 6% a farmaci, libri e teatro.

Nell’ambito delle privatizzazioni Il Governo avvierà  entro ottobre il passaggio  degli aeroporti regionali ,  del porto del Pireo e degli scali di Salonicco e Hellinikon al regime privatistico.
Previsti  l’Introduzione della tassa sugli spazi pubblicitari in tv, e  i  tagli alla difesa entro il 2015 per  100 milioni di euro e 200 milioni nel 2016.
In ordine alle pensioni, il programma da sottoporre ai creditori internazionali (Fmi, Bce, Ue), prevede risparmi tra lo 0,25-0,50% del pil nel 2015 e l'1% dal 2016 in poi, con l’ innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni entro il 2022, il taglio progressivo delle pensioni baby, con la creazione di disincentivi.

 Tra le concessioni che il piano ha previsto c’è  l’abolizione graduale del contributo di solidarietà entro il 2019 per i pensionati con i redditi  piu’ poveri,  le cosiddette pensioni Ekas, e l’aumento del contributo sanitario per pensionati dal 4% al 6% ed esteso a quelle supplementari.

 

Intanto la situazione delle banche in Grecia, rimarrà  immutata fino a lunedì 13 luglio, gli sportelli resteranno chiusi e il prelievo consentito ai cittadini è sempre di 60 euro al giorno, ma la liquidità sembra sia agli sgoccioli,  il governo è fiducioso in  un accordo  già dai prossimi giorni, sperando che il pacchetto di riforme  anche se con qualche rimodulazione sia accolto dall’ex Troika.

Sul nuovo piano giunto già a Bruxelles pronto per essere esaminato dalle istituzioni Ue, Tsipras nutre però alcune  perplessità circa gli effetti recessivi che lo stesso potrebbe avere sull’economia e la crescita del Paese dal momento che la stima dei tagli supera i 12 miliardi di euro. Intorno alla questione sono emersi contrasti, malumori  e spaccature all’interno della corrente più estremista del partito di Syriza, che però complessivamente gode,  di un allineamento di posizioni in cui confluiscono nazionalisti e sinistra radicale.

I diversi  appuntamenti istituzionali europei in agenda per questo week-end,  potrebbero dare un svolta decisiva alla crisi greca, a cominciare dall’incontro di sabato con i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo, e il Vertice con i capi di Stato e di governo dei 28 Paesi membri, programmato per domenica 12 luglio. 

 

 

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