
In foto al centro il nuovo ministro delle finanze greco Euclid Tsakalotos
Aggiornamento ore 19.13 – Bruxelles – L'Eurogruppo concluso da poco, ha concesso alla Grecia un tempo massimo di tre giorni per approvare in Parlamento le misure richieste dai ministri finanziari dell'Eurozona, per poter dare il via al terzo piano di salvataggio che Tsipras chiede.
Secondo il ministro delle Finanze finlandese Stubb,sono stati fatti molti passi avanti sulle condizioni dei temi delle riforme in ordine alle privatizzazioni, pensioni e Iva che devono essere approvate entro il 15 luglio.
Il governo Tsipras lunedì dovrà rispondere se accetta o meno questo accordo.
Al Vertice di stasera si approfondiranno i temi affrontati in Eurogruppo per una valutazione collegiale dei capi di Stato e di Governo della zona euro e stabilire una linea politica decisiva da adottare per la risoluzione della crisi greca. Sostanzialmente il punto è solo uno, la decisione non è sulle misure, ma è politica.
Bruxelles, 12 luglio 2015 – La crisi greca non sembra trovare una soluzione. Alla valutazione preliminare del piano di riforme presentato ieri l'altro, dal governo Tsipras, pur con cautela sono state fatte considerazioni positive, ed apprezzati gli sforzi che la Grecia con determinazione, sta facendo per arrivare a un accordo. Il pacchetto dunque appariva ben confezionato, per una buona base di partenza della discussione al vertice tra i ministri economici sabato.
Invece all'Eurogruppo di ieri, i toni soprattutto del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, sono stati molto duri per un piano, ritenuto inaccettabile, non credibile privo di garanzie ed infattibile, per cui secondo il tedesco, la soluzione più ovvia sarebbe la via della Grexit a tempo, per 5 anni. Atene comunque rimarrebbe nell'UE e avrebbe il tempo di ristrutturare il suo debito.
La situazione è dunque, nettamente precipitata, i margini per iniziare a parlare di accordo, sono saltati, con l'allineamento di altri sei paesi, come la Finlandia ma anche i Paesi Bassi, Slovenia, Slovacchia, Estonia,e Lituania, sulle stesse posizioni della Germania. La Merkel, come riferiscono fonti europee dell'ultima ora, non sarebbe schierata, come invece si era diffuso ieri sera, con Schaeuble, sarebbe disposta ancora a trattare e dare il via libera all'accordo con la Grecia, come del resto il presidente francese Hollande, lo stesso presidente dell'eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, nonostante abbia espresso perplessità, non tanto sui contenuti e qualità del piano , ma sull'effettiva capacità del governo greco di realizzarle, si dice aperto ai negoziati con Tsipras, anche per il superamento del problema della fiducia, questione primaria nelle ultime ore, posta ieri all'inizio del Vertice e interrottosi in salita alle 3 di notte .
Per tutti questi motivi , il presidente del consiglio Ue Donald Tusk, ha annullato il Summit Ue a 28 previsto per oggi, in attesa di conoscere gli sviluppi sulla questione greca, che continuerà ad essere discussa al tavolo dell’Eurogruppo, fissato alle 16 di oggi pomeriggio, con l'auspicio che possano riaprirsi i margini di un accordo concreto, malgrado il compromesso appaia molto difficile.
11 luglio 2015 – Bruxelles – Dopo il moderato ottimismo di ieri, sulla nuova proposta di riforme strutturali greca, espresso dal presidente francese, Hollande ed anche dallo stesso presidente dell'Eurogruppo, Dijssembloem, all’Eurogruppo di oggi pomeriggio la situazione per Atene sembra essersi complicata.
Il problema è, la “fiducia”, il piano “non può essere preso sul serio perché è infattibile”,secondo il ministro tedesco , Wolfgang Schaeuble, che avrebbe proposto una Grexit per cinque anni, il tempo necessario perché Atene possa ristrutturare il suo debito. Ovvero una “uscita a tempo” per cinque anni dall’Eurozona della Grecia per ristrutturare i suoi debiti, ma restando nell’Ue. Oppure la Greca può percorrere una seconda strada, migliorare le misure rapidamente e in modo completo, con il pieno sostegno del parlamento e trasferire 50miliardi a un fondo trust. La posizione di Schaeuble, sarebbe stata concordata con la cancelliera tedesca Angela Merkel.
La Francia, invece continua un ruolo di mediazione sulla Grecia. "Il governo greco – ha detto il ministro delle Finanze Michel Sapin – ha mostrato determinazione. Ora Atene deve dare risposte precise su come e quando saranno realizzate le riforme, … necessarie le garanzie che ciò che è stato promesso sarà attuato"
Secondo fonti europee, il Vertice dei ministri economici di stasera, ancora in corso, si sarebbe spaccato. Anche la Finlandia starebbe con la Germania per il No, al pacchetto di riforme del governo Tsipras.
Convocazione del Vertice dei capi di Stato e di Governo, per domani 12 luglio.