A sorpresa la Croazia chiude i valichi di frontiera con la Serbia.
Dopo lo sbarramento di Ilok, Ilok 2, Principovac, Principovac 2, Tovarnik, Erdut e Batina, l’ultimo valico ad essere stato chiuso quello di Bedzan, dove sostavano circa cento migranti rimasti bloccati al confine e con un bus sono stati portati in un centro di accoglienza dei dintorni.
La Croazia ha preso improvvisamente la decisione di chiudere i valichi di confine, dopo l’arrivo ieri di migliaia di profughi che cacciati dalla polizia magiara si sono allontanati dalla frontiera serbo-ungherese protetta dal muro fatto costruire dal premier Viktor Orban, per dirigersi verso quella serbo-croata. Momenti di tensioni ed episodi di violenza con la polizia che ha fatto uso di gas-lacrimogeni e cannoni di acqua per respingere lanci di pietre e oggetti vari. 300 migranti e 20 poliziotti ungheresi sono rimasti feriti nel corso degli scontri di ieri.
Le aggressive misure prese dal governo di Budapest sono state duramente condannate dal commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos secondo cui sono stati lesi “Principi e valori europei dall’uso della violenza alle frontiere”, e dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban-Ki- Moon: "Non è accettabile, "Non è accettabile, è gente che scappa da guerre e persecuzioni e che deve essere trattata con dignità umana", ha affermato.
La chiusura improvvisa dei valichi croati è stata giustificata dal primo ministro croato Zoran Milanovic , che il Paese ha esaurito la capacità di accoglienza, per essere entrati nelle ultime 24 ore nel Paese, 11mila profughi re, ma ha assicurato che non vi è l’intenzione di voler impedire ai migranti di entrare in Europa, si tratta solo di mettere in evidenza lo stato di difficile ricezione della Croazia.
Zagabria ha gridato l’allarme ieri sera ai rappresentanti della Ue e di Unhcr, facendo presente di essere al limite del collasso.
La situazione è precipitata dopo momenti di caos disordini e malori dei profughi, che alla stazione di Tovarnik hanno sfondato lo sbarramento della polizia sfiniti per l’attesa di un treno in ritardo da ore , oltre all’inasprimento delle misure ungherese con la costruzione del muro al confine con la Serbia, e l’avvio di quello con la Croazia, anche l’uso dei maniere brutali e violente nei confronti dei profughi hanno suscitato condanne in Europa e nel mondo.
La Serbia è in difficoltà dopo le prese di posizione di Budapest e Zagabria.
Gli arrivi continuano comunque, inarrestabili,dalla Turchia e Grecia il flusso mantiene ritmi altissimi e Belgrado annuncia di ricorrere alle autorità giudiziarie internazionali per lo sbarramento della porta croata.
Mentre la Bulgaria ha iniziato a presidiare la frontiera con la Turchia con un centinaio di soldati che potrebbero aumentare in giornata.