Migranti,Il Consiglio Affari Interni Ue decide di ricollocare 120mila rifugiati

La Commissione europea apprezza gli sforzi degli Stati membri per raggiungere questo risultato, e in particolare il lavoro instancabile della Presidenza lussemburghese del Consiglio

Foto: Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea

 

 

Bruxelles, 22 set 2015 – Oggi, i Ministri europei degli Affari interni hanno preso l'importante decisione di ricollocare 120.000 profughi provenienti dalla Grecia, dall'Italia e da altri Stati membri direttamente colpiti dalla crisi dei rifugiati, meno di tre settimane dopo che la Commissione ha presentato la sua proposta. La Commissione apprezza gli sforzi intrapresi da tutti gli Stati membri per raggiungere questo risultato, e in particolare il lavoro instancabile della Presidenza lussemburghese del Consiglio.

 

A seguito di questa decisione, l'UE è ora in grado di trasferire un totale di 160 000 persone in evidente bisogno di protezione internazionale nei prossimi due anni. La Commissione e le agenzie dell'UE si coordineranno con gli Stati membri per attuare il trasferimento.

 

La Commissione europea sta lavorando costantemente e continuamente per giungere a una risposta coordinata europea sul fronte dei rifugiati e della migrazione. La ricollocazione fa parte di un approccio globale per affrontare la crisi dei rifugiati in corso. I Ministri dell'Interno sono ora tenuti a portare avanti le altre proposte formulate dalla Commissione, tra cui l'elenco UE paesi di origine sicuri e l'ulteriore riforma del sistema di Dublino, in occasione del prossimo Consiglio Giustizia e affari interni dell'8 ottobre. Allo stesso tempo, le cause profonde della crisi dei rifugiati devono essere affrontate. È per questo che domani i capi di Stato e di Governo discuteranno le azioni prioritarie immediate necessarie ad affrontare l'instabilità nei paesi del vicinato, e le pressioni dei rifugiati sui paesi limitrofi.

 

La Commissione continuerà a lavorare in stretta cooperazione con il Parlamento europeo, il Consiglio, i 28 Stati membri dell'Unione e con paesi chiave come Serbia e Turchia.

 

Contesto:

 
Il 13 maggio 2015, la Commissione europea ha presentato la sua Agenda europea sulla migrazione, che definisce un approccio globale per migliorare la gestione della migrazione in tutti i suoi aspetti.

 
Il 27 maggio 2015, la Commissione europea ha proposto un primo pacchetto di misure di attuazione dell'Agenda europea sulla migrazione, comprese le proposte sulla ricollocazione e il reinsediamento e un piano d'azione dell'UE contro il traffico di migranti.

 
Il 25-26 giugno 2015 il Consiglio europeo ha convenuto di portare avanti le proposte avanzate dalla Commissione europea nell'Agenda europea sulla migrazione, concentrandosi su ricollocazione, reinsediamento, i rimpatri e la cooperazione con i paesi di origine e di transito.

 
Il 20 luglio 2015, il Consiglio Giustizia e affari interni ha deciso di attuare le misure proposte nell'Agenda europea sulla migrazione, in particolare per ricollocare persone in evidente bisogno di protezione internazionale da Italia e Grecia nel corso dei prossimi due anni, a partire da 32 256 in un primo momento, e di reinsediare 22 504 sfollati in chiara necessità di protezione internazionale al di fuori dell'UE.

 
Il 9 settembre 2015, la Commissione ha proposto una nuova serie di misure, tra cui un meccanismo di ricollocazione di emergenza per 120 000 rifugiati e degli strumenti concreti per aiutare gli Stati membri nel trattamento delle richieste, nel rimpatrio dei migranti economici  e nell'affrontare le cause profonde della crisi dei rifugiati.

 
Il 14 settembre, i Ministri degli Affari interni hanno adottato la decisione di ricollocare 40 000 persone in evidente bisogno di protezione internazionale da Italia e Grecia.

 
Il 17 settembre, il Parlamento europeo ha votato a favore della proposta della Commissione di ricollocare 120 000 profughi, che è stata accolta dalla Commissione.

 
Il 22 settembre, i Ministri degli Affari interni hanno adottato la decisione di ricollocare 120 000 persone in evidente bisogno di protezione internazionale da Italia e Grecia e altri Stati membri direttamente colpiti dalla crisi dei rifugiati.

 

 

 

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