La Turchia torna a votare dopo meno di cinque mesi dall’ultima tornata elettorale, dopo che a giugno l'Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan ha perso dal 2002, per la prima volta la maggioranza per governare da solo .
Dai dati diffusi dalla TV di stato sembrerebbe che Erdogan abbia già il 50% dei suffragi, ma si attende la chiusura delle urne per dati chiaramente certi.
16 partiti si contendono il podio della vittoria con l’eccezionale sbarramento del 10%, all’ombra di brogli elettorali e violenze che potrebbero minare la trasparenza delle consultazioni e l’incolumità dei votanti. Si temono irregolarità soprattutto nel sud-est a maggioranza curda, dove anche con l’apertura delle urne, continuano a proseguire gli scontri con l’esercito di Ankara, che hanno già causato centinaia di morti.
La tensione comunque pervade tutta la Turchia, il voto si svolge oggi in un clima ad alta tensione che non ha subito cali, dopo la strage di Ankara del 10 ottobre scorso.
A monitorare la situazione elettorale ci sono 385mila agenti, posti a presidio dei seggi dalle sei si stamane in tutto il paese, che torna al voto, come detto con il rischio di ulteriori disordini scontri e manipolazione dei dati elettorali.