Il Cremlino ha emanato misure rigide contro la Turchia. Le sanzioni economiche molto dure del decreto firmato da Putin, riguardano le importazioni, secondo cui non potranno essere importati in Russia alcuni prodotti turchi, e le assunzioni di cittadini turchi che, dal 1° gennaio 2016, non saranno più assunti dalle imprese russe.
Inoltre fortemente sanzionato il settore turistico, il decreto infatti sospende i voli charter tra Russia e Turchia ed ordina ad agenzie ed operatori turistici di evitare la vendita di pacchetti viaggi aventi come destinazione il paese turco.
Sempre dal primo gennaio prossimo, saranno reintrodotte le misure sui visti tra Russia e Turchia. Il capo del Cremlino, ha in proposito raccomandato ai cittadini russi di rientrare in patria a causa della minaccia terroristica.
Le misure drasticamente espresse contro le azioni ostili delle forze aree turche, avranno natura ”provvisoria”, anche se non si conoscono i termini della durata. L'abbattimento del jet Sukhoi Su-24 russo il 24 novembre scorso, è stata attuato dalla Turchia, ma resta da chiarire la responsabilità dell'accaduto. Putin ha dichiarato:"E' stata una pugnalata alle spalle da parte dei complici del terrorismo, che avrà conseguenze tragiche nei rapporti tra Russia e Turchia e che va oltre i limiti dell'ordinaria lotta contro il terrorismo"
La conferenza di Parigi sul clima potrà essere occasione di incontro tra i due capi di Stato. Dal canto suo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, si augura un possibile superamento delle tensioni tra i due paesi, ribadendo che l’abbattimento del jet Sukhoi Su-24 russo, “non sarebbe mai dovuto accadere, ma è successo, Spero che una cosa del genere non accada più".