Nonostante gli attentati parigini, che hanno sconvolto e ferito profondamente il cuore dell’Europa, tentando di destabilizzare l’equilibrio della vita politica e psicologica di un intero continente, con coraggio la Francia, seppur in un momento di estrema fragilità, sta affermando la sua intenzione ad andare avanti decisa con i suoi impegni. L’apertura ieri della Conferenza Onu sul clima di Parigi, ne è la conferma, e come sottolineato dal presidente francese François Hollande, “Lotta a terrorismo e cambiamento climatico insieme sono due grandi sfide che dobbiamo affrontare”.
I lavori della Cop 21, si sono aperti in un clima di rinnovata tensione, preceduti domenica, proprio alla vigilia del loro avvio, dai disordini di una manifestazione non autorizzata, inizialmente ritenuta pacifista, degenerata in un incrocio di gas lacrimogeni e lanci di bottiglie di vetro, tra la polizia e una parte di dimostranti di estrema sinistra mescolati in un tranquillo corteo che intendeva sottolineare lo stato di emergenza climatico.
Un minuto di silenzio in omaggio alle vittime delle stragi di Parigi del 13-14 novembre scorso, ha segnato l’apertura ieri della Conferenza internazionale, dove fino all’11 dicembre prossimo, riunirà i delegati di oltre 195 Paesi mondiali, per discutere sulla grande sfida dei cambiamenti climatici e trovare una soluzione per salvare il Pianeta.
Il ministro degli Esteri francese e presidente della conferenza Laurent Fabius, nel discorso di apertura della Conferenza, ha detto, “che l’11 dicembre, giorno di chiusura della Cop 21, “ il mondo si aspetta che noi diciamo quattro parole: la missione è compiuta..”ed ha aggiunto “un accordo non scontato, ma alla nostra portata”.
L’essenzialità di un’intesa che porti a termine il progetto, è stata sottolineata anche dal presidente francese Francois Hollande , condivisa e sostenuta dai 150 capi di stato e di governo presenti al via dei lavori della Cop 21 di Parigi.
Mentre il capo del Cremlino Vladimir Putin, congiuntamente alla cancelliera Angela Merkel ed al premier britannico, David Cameron, ha chiesto un “accordo giuridicamente vincolante” che stabilisca il limite di 2 gradi l’aumento della temperatura.
Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha evidenziato la necessità di un’”Europa relativamente unita a fronte degli impegni già assunti per il taglio delle emissioni del 40% entro il 2030, è in gioco a livello globale la salute del Pianeta, ha inoltre aggiunto Juncker.
Stonate, invece le parole che il premier indiano Narendra Modi, ha pronunciato oggi al vertice sul clima : “I paesi ricchi non possono costringere il mondo in via di sviluppo a rinunciare alle energie fossili convenzionali… e che l’India continuerà a fare uso del carbone per rendere piu’ rapidi i processi di crescita del paese, ha aggiunto Modi.. “Noi abbiamo ancora bisogno dell’energia convenzionale, dobbiamo renderle ‘pulite’ ma non imporre la fine del loro uso”