Bruxelles, 9 dicembre 2015 – Sulla base della Strategia per il mercato unico digitale, la Commissione presenta oggi due proposte volte a tutelare maggiormente i consumatori che fanno acquisti online in tutta l’UE e ad aiutare le imprese ad espandere le loro vendite online.
Uno dei pilastri della Strategia per il mercato unico digitale è il miglioramento dell'accesso, per i consumatori e le imprese, ai beni e servizi online in tutta Europa. Il commercio elettronicoè in crescita, ma il suo pieno potenziale rimane inutilizzato sia per le imprese che per i consumatori europei: solo il 12% dei venditori al dettaglio dell'UE vende online a consumatori di altri paesi dell’UE, mentre sono tre volte più numerosi (il 37%) quelli che operano nel proprio paese. Analogamente, solo il 15% dei consumatori acquista online da un altro Stato membro dell’UE, mentre quelli che fanno acquisti online nel proprio paese sono tre volte tanti (44%).
Oggi la Commissione ha adottato due proposte: una sulla fornitura di contenuti digitali (ad esempio la musica in streaming) e una sulla vendita di beni online (ad esempio l’acquisto di abbigliamento online). Le due proposte affrontano i principali ostacoli al commercio elettronico transfrontaliero nell’UE: la frammentazione giuridica nel settore del diritto contrattuale dei consumatori, che genera alti costi per le imprese – soprattutto per le PMI – e scarsa fiducia dei consumatori quando acquistano online da un altro paese.
Il Vicepresidente per il Mercato unico digitale Andrus Ansip ha dichiarato: "Quando si scarica un film o della musica, devono funzionare. Se ciò non avviene, bisogna poter risolvere il contratto ed essere rimborsati. Le proposte odierne apporteranno maggiori diritti ai consumatori per quanto riguarda l'ambiente online – consentendo loro di godere in piena fiducia dei prodotti e dei servizi provenienti da altri paesi dell'UE. Le imprese, soprattutto le più piccole, possono crescere operando oltre frontiera con costi minori, contando su un insieme comune di norme europee invece che su un patchwork di leggi nazionali. Ora il mercato unico digitale è in fase di realizzazione e migliorerà la vita quotidiana delle persone, in cui il digitale è onnipresente."
V?ra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha dichiarato: "Le proposte odierne incoraggeranno i consumatori ad acquistare all'estero e semplificheranno il lavoro delle imprese, soprattutto delle PMI, che vendono online in tutta l'Europa. Internet ha eliminato le barriere tecnologiche al mercato unico digitale: con le proposte relative ai contratti nel settore digitale vogliamo eliminare le barriere giuridiche. Armonizzando i diritti contrattuali in tutta l'UE si faciliterà la fornitura sia di contenuti digitali che di beni in tutta Europa. I consumatori beneficeranno di norme semplici e più moderne, e le imprese avranno maggiore certezza del diritto e modalità più facili e meno onerose per espandere le loro attività. Ciò a sua volta comporterà una maggiore scelta a prezzi competitivi per i consumatori."
Eliminare gli ostacoli dovuti alle differenze in materia di diritto contrattuale dovrebbe giovare all’economia europea nel suo complesso. Secondo le previsioni, oltre 122 000 imprese dell’UE potrebbero iniziare a vendere a consumatori di altri Stati membri, e il numero totale dei consumatori che acquistano online da altri paesi dell’UE potrebbe arrivare fino a 70 milioni. Ciò contribuirà ad aprire nuovi mercati, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI), intensificherà la concorrenza e stimolerà la crescita economica: i consumi nell’UE dovrebbero aumentare di 18 miliardi di euro grazie all’abbassamento dei prezzi al consumo e il PIL dell’UE dovrebbe crescere di 4 miliardi di euro rispetto al livello attuale.
Ai consumatori sarà garantito un livello più elevato di tutela e una più ampia scelta di prodotti a prezzi più competitivi:
- Inversione dell’onere della prova:ad esempio, se un consumatore italiano scopre, oggi, che un prodotto acquistato online più di 6 mesi fa è difettoso e chiede al venditore di ripararlo o sostituirlo, può essere tenuto a dimostrare che il difetto esisteva al momento della consegna. In base alle nuove norme proposte, durante l'intero periodo di garanzia di due anni i consumatori saranno in grado di chiedere un rimedio senza dover dimostrare che il difetto esisteva al momento della consegna.
- Diritti chiari e specifici per il contenuto digitale: ad esempio, un consumatore che scarica un gioco che in quel momento non funziona correttamente può, allo stato attuale, ricevere come risarcimento soltanto uno sconto per scaricare altri giochi in futuro. Con la proposta di direttiva, i consumatori saranno in grado di chiedere che tali problemi siano risolti e, se ciò non è possibile o non avviene correttamente, potranno ottenere una riduzione del prezzo o risolvere il contratto ed essere rimborsati integralmente.
Le imprese saranno in grado di fornire contenuti digitali e vendere beni online a consumatori di tutta l’UE sulla base del medesimo corpus di norme contrattuali:
- La certezza del diritto e un ambiente favorevole alle imprese: oggi le imprese sono costrette ad adeguarsi alle norme di diritto contrattuale degli Stati membri in cui vendono, con dispendio di tempo e denaro. Con la normativa proposta, le imprese non dovranno più far fronte a questa frammentazione: potranno fornire contenuti digitali e vendere beni online a consumatori di tutti gli Stati membri sulla base del medesimo corpus di norme fondamentali di diritto contrattuale.
- Risparmi per le imprese: le imprese sono oggi costrette a sostenere un ulteriore costo una tantum pari a 9 000 EUR per adeguarsi al diritto contrattuale nazionale di ogni nuovo Stato membro in cui desiderano vendere. Con le nuove norme valide in tutta l’UE, un’impresa potrebbe risparmiare fino a 243 000 euro se desidera operare in tutti gli altri 27 paesi dell’UE.
Contesto
- Le nuove norme odierne relative al copyright (comunicato stampa) e ai contratti del settore digitale sono le prime proposte legislative ad essere presentate come parte della Strategia per il mercato unico digitale. Entro la fine dell'anno saranno presentate in tutto 16 iniziative.
- Il pieno potenziale delle vendite online è ancora poco sfruttato nell’UE: nel 2014 la quota del commercio elettronico nell’intero settore al dettaglio in Europa era del 7,2%, mentre negli USA ha raggiunto l'11,6%.
- Vi è in effetti un’evidente lacuna nella legislazione dell’UE in materia di contenuti digitali difettosi. La maggior parte degli Stati membri non dispone di alcuna legislazione in questo settore. Inoltre, se in alcuni settori esistono già norme in materia di protezione dei consumatori armonizzate a livello dell'UE, sussistono ancora divergenze tra le normative nazionali nell'ambito del diritto contrattuale dei consumatori. Tali divergenze comportano costi aggiuntivi per le imprese e compromette la fiducia dei consumatori negli acquisti transfrontalieri. In particolare, per quanto riguarda i diritti dei consumatori nel caso di beni difettosi, in Europa vigono ancora 28 normative parzialmente diverse, poiché solo i requisiti minimi sono uniformati a livello dell’UE.
Per ulteriori informazioni:
Altri link utili
Annuncio del Presidente Juncker relativo al mercato unico digitale europeo – video
Pagina web relativa al mercato unico digitale (#DigitalSingleMarket)
Un mercato unico digitale per l'Europa; la Commissione definisce 16 iniziative per realizzarlo
Pagina web del Vicepresidente per il mercato unico digitale Andrus Ansip (@Ansip_EU)
Pagina web di V?ra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere (@VeraJourova)
Orientamenti politici del Presidente Juncker
Programma di lavoro della Commissione 2016
IP/15/6264
Informazioni al pubblico: contattare Europe Direct telefonicamente allo 00 800 67 89 10 11 o per e-mail
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