Immagine : il premier britannico David Cameron
di Redazione
Bruxelles, 18 febbraio 2016 – Il premier britannico David Cameron entrando in Consiglio europeo presieduto da Donald Tusk, aperto oggi a Bruxelles, ha annunciato “di voler ottenere un buon accordo, non uno qualsiasi ma quello migliore, combatterò per la Gran Bretagna, non accetterò un accordo che non risponde a quello di cui abbiamo bisogno”. E’ appunto la Brexit, ovvero la possibile uscita del Regno Unito dall’Unione europea, uno dei temi caldi di cui discuteranno i capi di Stato e di Governo al summit di oggi e domani a Bruxelles.
La cancelliera Angela Merkel si è detta “felice di fare tutto il possibile per creare le condizioni alla Gran Bretagna di poter restare nell’Ue. Per la Germania è molto importante, ma al di là dell’accordo a decidere poi dovranno essere i cittadini britannici al referendum di giugno”.
Al suo ingresso al Consiglio europeo, il premier greco Alexis Tsipras ha voluto sottolineare che “l’Ue non può essere regole per alcuni e ‘a la carte’ per altri”. “E’ il momento comunque di restare uniti e solidali, – ha aggiunto Tsipras – in un periodo di crisi parallele, finanziaria, di sicurezza e dei rifugiati, per la quale la soluzione non è costruire barriere, non è il razzismo, non è la xenofobia”.
Ancora sulla Brexit, il premier olandese Mark Rutte, alla guida del semestre di turno della presidenza dell’Ue, puntualizza che “sull’accordo non ci siamo ancora.. il negoziato con la Gran Bretagna è ancora lungo perché molte questioni sono aperte e non molto vicine alla soluzione..”. Al contrario Matteo Renzi ha mostrato ottimismo sul negoziato "che si concluderà presto" con la Gran Bretagna, con la quale auspica “un ragionevole accordo che consenta a Cameron di affrontare e ‘noi speriamo vincere’, dice il premier, il referendum di giugno sulla Brexit”. Sulla crisi dei migranti e la questione posta dall’Austria sul funzionamento dei sistemi di relocations, il premier italiano sostiene che deve essere l’Europa a gestire la riallocazione ed anche i rimpatri. L’Italia è il paese che ha fatto più rimpatri di tutti, manca ha aggiunto Renzi, una strategia di investimenti nella cooperazione internazionale… la situazione in Austria è comprensibilmente difficile, ma non si può pensare di chiudere il valico del Brennero, uno dei passaggi simbolo dell’Europa..”
"L'Italia è sempre pronta a fare la sua parte" sull'immigrazione,continua il premier Renzi, ma bisogna capire se è pronta l'Europa…. se si passa da una risposta tattica immediata a un orizzonte strategico di lungo periodo". "Il 2015 ha sancito che Dublino è fallito, ha fallito. Capisco che ci siano alcuni Paesi che dicano il contrario, ora ne dobbiamo parlare …”.
La riunione di Consiglio europeo continuarà anche venerdì 19 febbraio.