Immagine: Il Commissario UE per la cooperazione internazionale e lo sviluppo, Neven Mimica.
Bruxelles, 29 febbraio 2016 – I nuovi dati indicano che quasi nove cittadini UE su dieci sono favorevoli agli aiuti allo sviluppo (precisamente l’89%, con un aumento di quattro punti percentuali rispetto al 2014). Più della metà dei cittadini sostengono che l’UE debba garantire i livelli di aiuto promessi, mentre la proposta di fornire più aiuti di quelli annunciati raccoglie il favore del 16% dei cittadini.
Il Commissario UE per la cooperazione internazionale e lo sviluppo, Neven Mimica, ha presentato oggi i risultati del sondaggio Eurobarometro sulle attività dell’UE in materia di cooperazione internazionale e sviluppo. I dati mostrano che la vasta maggioranza degli europei ha un atteggiamento positivo verso i benefici della cooperazione internazionale e dello sviluppo. Quasi tre quarti dei partecipanti al sondaggio concorda sul fatto che l’aiuto allo sviluppo sia un modo efficace per contrastare l’immigrazione irregolare (il 73%), mentre l’80% degli europei ritiene che lo sviluppo sia diretto interesse dell’Unione europea.
In occasione dell’annuncio dei risultati, il Commissario Mimica ha osservato: “I risultati dell’Eurobarometro dimostrano chiaramente che i cittadini UE conoscono il valore e l’importanza della attività dell’UE in materia di cooperazione internazionale e sviluppo. Quasi nove intervistati su dieci ritengono che aiutare i paesi in via di sviluppo sia importante, mentre più di sette su dieci convengono sul fatto che la lotta alla povertà nei paesi in via di sviluppo abbia un impatto positivo sui cittadini dell’UE. In un momento in cui l’Europa è chiamata a dimostrare la propria importanza per la vita dei suoi cittadini, dobbiamo cogliere questa opportunità, evidenziando i risultati di ciò che facciamo e il loro impatto sul terreno, richiamando l’attenzione sulla differenza che comportano per la vita delle persone e sui vantaggi che apportano ai valori e agli interessi dell’Europa.”
L’indagine si è svolta verso la fine del 2015, ovvero dell’Anno europeo per lo sviluppo. Uno degli obiettivi dell’Anno europeo per lo sviluppo era proprio rafforzare la consapevolezza dei cittadini su come funzionano gli aiuti allo sviluppo dell’UE e per cosa vengano spesi i fondi. L’indagine dimostra che la campagna ha prodotto i risultati attesi: quasi una persone interrogata su cinque era infatti a conoscenza del fatto che il 2015 era l’Anno europeo per lo sviluppo (con un aumento del 50% circa rispetto ai risultati del 2014).
Principali risultati del sondaggio speciale Eurobarometro sullo sviluppo
In base ai risultati vi è un aumento della percentuale di cittadini secondo i quali la lotta alla povertà nei paesi in via di sviluppo dovrebbe essere una delle principali priorità dell’Unione europea (69%, con un aumento di cinque punti percentuali,) e dei governi nazionali (50%, con un aumento di cinque punti percentuali). Quasi sette intervistati su dieci si dichiarano a favore di un aumento degli aiuti allo sviluppo erogati dall’UE (68%), con una percentuale più elevata rispetto agli ultimi anni.
I cittadini dell’Unione ritengono poi che la pace e la sicurezza nei paesi in via di sviluppo rappresentino la sfida più importante dell’anno per lo sviluppo e la cooperazione (41%): probabilmente proprio perché la pace e la sicurezza possono essere considerate fattori chiave per affrontare alle radici il problema della migrazione irregolare. Al secondo posto vengono citate la sanità e l’istruzione (entrambe al 34%).
Oltre un terzo degli europei ha peraltro sentito parlare o letto qualcosa sugli obiettivi in materia di sviluppo sostenibile (36%). Nell’indagine «Eurobarometro» del 2013 erano invece appena il 22% i cittadini che dichiaravano di aver sentito parlare degli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM).
Per ulteriori informazioni
Speciale Eurobarometro:
Il sito contiene inoltre schede informative specifiche per paese tradotte nelle lingue ufficiali di tutti gli Stati membri dell’UE, infografiche, schede informative sui risultati complessivi a livello UE e sul gruppo-campione specifico dei giovani.