Bruxelles, 2016/03/02 – Oggi la Commissione europea ha proposto uno strumento di assistenza di emergenza per rispondere in modo più rapido e mirato alle crisi più gravi nell'Unione europea e aiutare gli Stati membri a far fronte a un gran numero di rifugiati.
La crisi dei rifugiati ha raggiunto livelli senza precedenti, da qui la necessità di fornire aiuti immediati di emergenza in diversi Stati membri.
Fin dall’inizio, la Commissione si è impegnata a sostenere gli Stati membri in tutti i modi possibili. La proposta fa seguito al Consiglio europeo del 18-19 febbraio, nel quale i governi hanno invitato la Commissione a sviluppare la capacità di fornire aiuti di emergenza a livello interno.
Christos Stylianides, Commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, ha dichiarato: "Con questa proposta saremo in grado di fornire molto più rapidamente assistenza di emergenza per le crisi all’interno dell’Unione europea. Al momento non vi è dubbio che questo tipo di assistenza sarà particolarmente necessaria per aiutare i rifugiati. Dobbiamo mobilitare al più presto tutti i mezzi possibili per evitare una crisi umanitaria nell'UE. La proposta odierna metterà a disposizione 700 milioni di euro per fornire aiuto laddove è più necessario. Ora confido che i governi nazionali e il Parlamento europeo appoggino rapidamente la proposta."
Gli Stati membri che non riescono a far fronte a circostanze urgenti ed eccezionali, come l’improvviso afflusso di rifugiati o altri eventi gravi potranno trarre vantaggio da questo nuovo strumento. La prestazione degli aiuti di emergenza si baserà sull’articolo 122, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Ciò consentirà di fornire sostegno nel modo più rapido e più ampio possibile, in uno spirito di solidarietà tra Stati membri.
L’assistenza di emergenza sarà fornita in stretto coordinamento con gli Stati membri e le organizzazioni coinvolte come le agenzie delle Nazioni Unite, le organizzazioni non governative e le organizzazioni internazionali, e includerà la fornitura di beni di prima necessità, quali cibo, alloggio e medicinali per il gran numero di bambini, donne e uomini che stanno arrivando nei paesi dell’UE.
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