Berlino – Yanis Varoufakis, ex ministro greco delle Finanze è tornato alla ribalta dopo mesi di silenzio dal palcoscenico politico europeo. Svanito dalle pagine dei media dal giorno delle sue dimissioni del suo mandato (o allontanamento), per non aver condiviso ed essersi opposto alla decisione del governo Tsipras di andare al Referendum, che ha visto oltre il 60% dei greci pronunciarsi contro la Troika. Varoufakis noto per le sue trasgressive e sensazionali perfomance ed anche per il modo chiaro e netto di esprimere le sue posizioni, mai digerito dai leader europei, fa di nuovo parlare di sé per il lancio di un nuovo movimento politico. Si chiama DiEM ovvero Democracy in Europe Movement, la creatura politica tanto attesa del politico greco, sintetizzato in un manifesto presentato il mese scorso al teatro Volksbuhne di Berlino. Una location pensata e voluta quasi provocatoriamente, proprio in quell’area di una Europa che molte volte si è opposta alle proposte del governo di Alexis Tsipras in fase di rinegoziazione del debito con i creditori internazionali. Super affollamento eterogeneo di intellettuali, sindacalisti , giornalisti in coda per le interviste e politici portatori di esperienze innovative alla convention di prevedibile attrazione mediatica per il lancio del DiEM di Yanis Varoufakis. Il nuovo movimento entra nella scena politica con un progetto ambizioso che punta a spazzare via, quella che per l’ex ministro delle Finanze greco, è una Unione europea antidemocratica per la quale i cittadini sono stati privati della partecipazione al processo democratico e decisionale. Dunque al meeting di Berlino, Varoufakis come è ovvio pur non negando la sua ideologia di sinistra, si è rivolto ai democratici, verdi, liberali e radicali, sottolineando la necessità di avviare un dialogo serio e trasparente con le istituzioni europee sul piano della crisi del debito e delle banche che in Grecia sta portando ad un impoverimento sempre più crescente della popolazione, oltre alla gravissima situazione migratoria che pesa più che in ogni altro paese , sulle spalle del popolo greco. Il DiEM, secondo Varoufakis porterà “un’ondata di democrazia che scaccerà via le élite dei tecnocrati…che “parlano in nome della democrazia, solo per negare, esorcizzare e sopprimerla nei fatti”, che “ mistificano, usurpano e manipolano la democrazia al fine di indebolirne le potenzialità e arrestare le sue possibilità ”. Inoltre “ l’obiettivo a medio termine di convocare un’assemblea costituente in cui gli europei decidano come portare avanti, nel 2025, una democrazia europea a tutti gli effetti, con un Parlamento sovrano che rispetti l’autodeterminazione nazionale e condivida il potere con i parlamenti nazionali, le assemblee regionali e i consigli comunali”, sono stati , tra gli altri, i temi del vivace e stimolante dibattito del 9 febbraio scorso al teatro Volksbuhne, “Teatro del Popolo” di Berlino, che Yanis Varoufakis ha imbastito con la folta platea di partecipanti, e di cui nel prossimo futuro ne aspetteremo le evoluzioni.