Bruxelles – Colazione negoziale stamattina a Bruxelles, tra il premier turco Ahmet Davutoglu,il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e il premier olandese, alla guida della presidenza di turno dell'Ue, Mark Rutte, riuniti per trovare un accordo sulla questione dei migranti.
Il premier turco al suo arrivo all'incontro si dice ottimista sugli obiettivi da raggiungere in tempi brevi, riguardo la crisi dei rifugiati e le relazioni con l'Ue. D'altra parte essere presente ad un' altra riunione con i leader europei, per Ahment Davutoglu significa probabilmente essere sulla buona strada nei rapporti con l'Europa e non ultimo sul piano dell'ingresso della Turchia nell'Ue, soprattutto per l'azione umanitaria che la Turchia sta svolgendo in questo periodo, l'accoglimento dei rifugiati, sottolinea il premier turco, “per noi non è una questione di mercanteggiamento ma di valori, di valori umanitari ed europei”.
Non la pensa esattamente così il presidente francese Francòis Hollande che ha evidenziato” che la strada è ancora molto lunga e non è possibile garantire una conclusione felice”, gli fa eco anche la cancelliera tedesca Angela Merkel , secondo cui le “trattative saranno tutto meno che facili”, ha ribadito alla seconda giornata del vertice di Bruxelles, nel quale i 28 si ritrovano sostanzialmente su un fronte comune che non è stato al momento formalizzato. Ma ancora molti aspetti dovranno essere discussi con la Turchia, in particolare quello piu' spinoso riguarda le modifiche legislative a garanzia di altri richiedenti asilo di diversa nazionalità per una protezione analoga a quella offerta ai rifugiati provenienti dalla Siria. Il punto è fondamentale per poter attuare il rimpatrio di tutti i migranti e richiedenti asilo arrivati in Grecia. Sembra però che il documento non ufficiale circolato ieri, nonostante l'ottimismo dichiarato qualche ora fa da Davutoglu, non abbia soddisfatto Ankara, che ritiene ci debba essere un impegno maggiore sui tre miliardi aggiuntivi ed anche sull'apertura dei capitoli per l'adesione del paese turco all'Unione su cui Cipro pone il veto assoluto.
La situazione si presenta complessa e in salita, però non è intenzione del Vertice rovesciare la situazione ma di seguire una strada costruttiva nella considerazione che l'accordo con Ankara è determinante per ridurre i flussi verso l'Europa. La cancelliera Merkel è la prima a sostenere questa posizione che sta trovando comunque d'accordo i capi di stato e di governo presenti al summit.
Il nodo particolarmente difficile da sciogliere nella trattativa resta il no assoluto imposto da Nicosia all'apertura dei colloqui sull'adesione della Turchia all'Ue, almeno fino a quando a Cipro non sarà riconosciuto l'uso dei porti e degli aeroporti turchi.