Immagine:Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per la Migrazione
Bruxelles – Mercoledì 15 giugno la Commissione UE ha adottato l'ultima relazione sui progressi compiuti per quanto riguarda i meccanismi di ricollocazione e di reinsediamento d'emergenza, valutando le azioni intraprese nell'ultimo mese. Dopo l'ultima relazione, gli Stati membri hanno notevolmente intensificato l'impegno per il reinsediamento nell'ambito dell'attuazione della dichiarazione UE-Turchia. Il numero delle ricollocazioni è salito a 2 280, con un ritmo quasi raddoppiato dal 18 maggio, quando è stata presentata la terza relazione della Commissione. Nonostante questi segnali positivi, i progressi sono ancora troppo lenti. Gli interventi devono essere accelerati per evitare che i migranti tornino alle rotte irregolari.
Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: "Con la diminuzione del numero di arrivi in Grecia, ora l'obiettivo prioritario è aumentare e accelerare considerevolmente le ricollocazioni. Ma non possiamo neanche dimenticare l'Italia, che deve far fronte all'aumento stagionale degli arrivi. È un obbligo umanitario. Al tempo stesso, mi congratulo con gli Stati membri per l'impegno profuso negli ultimi mesi per reinsediare i rifugiati siriani provenienti dalla Turchia. I progressi compiuti nello smantellare realmente il modello operativo dei trafficanti saranno sostenibili solo se si aprirà effettivamente un canale sicuro e legale per i richiedenti asilo."
Reinsediamento
Il numero di reinsediamenti dalla Turchia in base alla dichiarazione UE-Turchia è in costante aumento e dovrebbe registrare un'ulteriore crescita nei prossimi mesi, man mano che gli Stati membri completeranno le valutazioni dei casi ad essi attribuiti dalla Turchia attraverso l'UNHCR. Dal 4 aprile 2016 sono stati reinsediati dalla Turchia nell'UE 511 siriani, di cui 330 dopo l'ultima relazione, e il numero degli Stati membri che partecipano attivamente al programma è aumentato. Dopo l'ultima relazione sui progressi compiuti, oltre a Finlandia, Germania, Lituania, Paesi Bassi e Svezia sono stati effettuati reinsediamenti anche in Italia, Lussemburgo e Portogallo.
In base alle informazioni ricevute dagli Stati partecipanti sono state reinsediate entro il 10 giugno 2016, nel quadro del programma di reinsediamento del 20 luglio 2015, 7 272 persone provenienti prevalentemente da Turchia, Libano e Giordania. Queste persone sono state accolte da 19 Stati di reinsediamento (Austria, Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera e Regno Unito).
Ricollocazione
Durante il periodo oggetto della relazione, cioè dal 13 maggio al 14 giugno, il numero di reinsediamenti è aumentato e sono state ricollocate altre 780 persone, quasi il doppio rispetto al periodo precedente. Il numero di persone ricollocate entro il 14 giugno sale quindi a 2 280 (1 503 dalla Grecia e 777 dall'Italia). Nonostante questo dato positivo, si è ancora molto lontani dall'obiettivo fissato dalla Commissione di ricollocare 6 000 persone al mese. Gli Stati membri sono ben lungi dal rispettare i propri impegni a norma delle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione. Attualmente, la media mensile di ricollocazioni dalla Grecia è di 260-300 persone. Inoltre, l'aumento delle ricollocazioni è dovuto in gran parte ai maggiori sforzi profusi dagli Stati membri che erano già i più attivi nell'ambito del programma di ricollocazione.
In Italia, il numero di trasferimenti di ricollocazione e di impegni rimane particolarmente basso a causa del sempre maggior afflusso di potenziali candidati alla ricollocazione nel paese.
In Grecia, circa 49 000 richiedenti asilo e migranti attendono, nelle strutture ufficiali di accoglienza temporanea sul continente, di essere registrati e che il loro caso sia esaminato. L'8 giugno il servizio greco per l'asilo ha avviato, con il sostegno finanziario della Commissione e il supporto in loco dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) e dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), un'operazione di pre-registrazione di vasta portata che interesserà 1 400 persone al giorno, in modo da accelerare l'identificazione dei candidati alla ricollocazione e il trattamento completo del loro dossier. Nei mesi a venire sarà pronto per la ricollocazione un gran numero di richiedenti asilo supplementari (si stima che il 60-65% delle persone pre-registrate abbia una delle nazionalità ammissibili alla ricollocazione).
Nella relazione odierna la Commissione prende atto dell'impegno profuso da alcuni Stati membri e invita tutti a prevedere una programmazione efficace per aumentare gli impegni e i trasferimenti di ricollocazione nei prossimi sei mesi. Anche ridurre i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione è un elemento essenziale per attuare con successo il programma di ricollocazione. I controlli di sicurezza continuano ad allungare notevolmente i tempi di risposta, che a volte superano il termine di due mesi fissato nella decisione del Consiglio. La Commissione invita inoltre tutti i soggetti interessati a intensificare la ricollocazione delle persone vulnerabili, in particolare i minori non accompagnati.
Contesto
Con il meccanismo temporaneo di ricollocazione di emergenza, istituito da due decisioni del Consiglio del settembre 2015, gli Stati membri si sono impegnati a ricollocare 160 000 persone dall'Italia e dalla Grecia (ed eventualmente da altri Stati membri) entro settembre 2017.
L'8 giugno 2015 la Commissione ha adottato una proposta su un programma europeo di reinsediamento, in seguito alla quale gli Stati membri hanno convenuto il 20 luglio 2015 di reinsediare 22 504 persone con un evidente bisogno di protezione internazionale, in linea con le cifre presentate dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).
A seguito del vertice dei leader dell'UE con la Turchia del 29 novembre 2015, è stato adottato il piano d'azione UE-Turchia. Il programma volontario di ammissione proposto dalla Commissione il 15 dicembre 2015 è un elemento fondamentale del piano, volto ad aiutare la Turchia a gestire i rifugiati e a offrire un canale sicuro e legale alle persone bisognose di protezione.
Il Consiglio europeo del 7 marzo ha sollecitato un'accelerazione nell'attuazione della ricollocazione per alleviare la situazione umanitaria in Grecia. La relazione odierna risponde alle conclusioni del Consiglio e all'impegno assunto dalla Commissione nella tabella di marcia "Ritorno a Schengen".
La dichiarazione UE-Turchia del 18 marzo 2016 prevede che, per ogni siriano rinviato dalla Turchia dalle isole greche, un altro siriano sia ricollocato dalla Turchia nell'UE. Questo principio si applica dal 4 aprile 2016. La priorità è data ai migranti che non sono entrati o non hanno cercato di entrare irregolarmente nell'UE in precedenza.
In seguito alla dichiarazione UE-Turchia, il 21 marzo la Commissione ha adottato una proposta il cui scopo è mettere a disposizione 54 000 posti non ancora assegnati sui 160 000 previsti per le ricollocazioni ai fini del reinsediamento nell'UE dei siriani provenienti dalla Turchia.
Il 16 marzo la Commissione ha adottato la prima relazione su ricollocazione e reinsediamento. La seconda e la terza relazione sono state adottate rispettivamente il 12 aprile e il 18 maggio.
Per ulteriori informazioni
Comunicazione della Commissione: Quarta relazione su ricollocazione e reinsediamento
Allegato: Ricollocazioni dalla Grecia entro il 14 giugno
Allegato: Ricollocazioni dall'Italia entro il 14 giugno
Allegato: Situazione dei reinsediamenti al 10 giugno
SCHEDA INFORMATIVA — Ricollocazione e reinsediamento — Situazione attuale
SCHEDA INFORMATIVA: Gestire la crisi dei rifugiati: Sostegno finanziario dell'UE alla Grecia
Agenda europea sulla migrazione
Decisione del Consiglio sulla ricollocazione di 40 000 persone dall'Italia e dalla Grecia
Decisione del Consiglio sulla ricollocazione di 120 000 persone dall'Italia e dalla Grecia
Comunicato stampa Programma volontario di ammissione umanitaria gestito con la Turchia per i rifugiati provenienti dalla Siria