Londra – Dimissioni shock: “Durante il referendum volevo indietro il mio Paese, adesso rivoglio la mia vita”. Queste le parole, dure, che Nigel Farage ha pronunciato stamane a dieci giorni dal voto che ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Farage era il leader massimo del partito indipendentista inglese da dieci anni, sostenitore del “Leave” nel corso del referendum era, di fatto, punto di riferimento per tutti i movimenti e i partiti anti-Ue d’Europa. L’annuncio a sorpresa è arrivato nell’ambito di una conferenza stampa organizzata per rendere noti i programmi futuri della sua formazione politica, il Guardian sottolinea come non è la prima volta che Farage si dimette, l’ultima volta accadde nel maggio del 2015 dopo le elezioni generali. Stavolta pare che non ci saranno ripensamenti in merito a una decisone che sconvolge gli ardenti sostenitori del “Leave”. “Sono entrato in questa lotta per l’indipendenza perché volevo che fossimo una nazione autonoma, non per diventare un politico in carriera” ha affermato. Ad ogni modo Nigel Farage rimarrà eurodeputato – e qui siamo al paradosso – mantenendo anche la carica di presidente del gruppo euroscettico Europe of Freedom and Direct Democracy (Efdd) dove l’Ukip è alleato del Movimento 5 Stelle. Il parlamento Ue ha già riempito di fischi Farage subito dopo il voto sulla Brexit, non dubitiamo che nel corso delle prossime sedute l’ex leader degli indipendentisti inglesi sarà accolto in maniera più tenera.