Bruxelles, 27 settembre 2016 – I paesi membri dell'Unione per il Mediterraneo (UpM) hanno definito le principali misure per affrontare il persistente problema della disoccupazione nella regione del Mediterraneo, che colpisce in particolare i giovani e le donne.
In occasione della terza conferenza ministeriale sull'occupazione e il lavoro, tenutasi quest'oggi in Giordania, i ministri dei paesi membri dell'UpM hanno ribadito il loro impegno a collaborare per affrontare le sfide connesse all'occupazione, all'occupabilità e al lavoro dignitoso. La Commissione europea, rappresentata da Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, e il Ministro giordano del lavoro, Ali AL-Ghezawi, hanno presieduto insieme la riunione dell'UpM, svoltasi nell'arco di due giorni.
La Commissaria Thyssen ha affermato: "In alcuni dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, un giovane su due non ha un lavoro. Non possiamo tollerare questa situazione. Posti di lavoro dignitosi e buone opportunità nella vita sono alcune tra le misure più efficaci che ci permetteranno di investire nel nostro futuro. È quindi giunto il momento di dare nuovo slancio alla nostra cooperazione euromediterranea. Abbiamo bisogno di mercati del lavoro inclusivi che offrano pari opportunità a tutti: donne e uomini, giovani e anziani, laureati e persone che abbandonano precocemente la scuola".
Il Ministro AL-Ghezawi ha sottolineato: "Tutti i paesi meridionali si trovano ad affrontare problemi legati all'alto tasso di disoccupazione che interessa principalmente le donne e i giovani. Dobbiamo riflettere su soluzioni innovative per stimolare la crescita economica, che rappresenta il fattore più efficace al fine di creare posti di lavoro e mitigare le ripercussioni della disoccupazione sugli aspetti socioeconomici, prendendo in considerazione le conseguenze della crisi siriana in questi paesi. Dobbiamo inoltre elaborare un meccanismo più incisivo ai fini dell'adeguamento delle competenze, rafforzando la partecipazione delle donne alla vita economica e incoraggiando le procedure di formalizzazione."
Il Segretario generale dell'Unione per il Mediterraneo, Fathallah Sijilmassi, ha affermato: "Quest'oggi siamo tutti riuniti per rafforzare la dimensione regionale e l'approccio collaborativo su cui si basano i nostri sforzi comuni di cooperazione allo scopo di potenziare il capitale umano, che costituisce l'elemento decisivo della stabilità e della sicurezza nella regione. Dobbiamo porre l'occupabilità dei giovani al centro delle nostre iniziative di cooperazione regionale per far sì che i nostri giovani diventino protagonisti attivi del futuro socioeconomico della regione."
La riunione di un'intera giornata ha affrontato le questioni più urgenti nella regione: promuovere la creazione di posti di lavoro, migliorare l'occupazione e l'occupabilità giovanili (compresi l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, il collocamento e il rafforzamento dei servizi pubblici dell'occupazione) e promuovere il dialogo sociale. I ministri hanno inoltre discusso i modi per contribuire alla crescita, alla dignità del posto di lavoro e all'inclusione, ad esempio facilitando la transizione dall'economia sommersa a quella formale e affrontando le sfide legate alla crisi dei rifugiati.
Nel corso della conferenza i ministri hanno asserito il valore di un approccio comune per affrontare il problema della disoccupazione, in particolare quella dei giovani e delle donne, come mezzo per rafforzare la stabilità nella regione. Questo impegno regionale verso la creazione di posti di lavoro e il lavoro dignitoso è fondamentale nel contesto generale dei recenti impegni assunti dalle Nazioni Unite e dall'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) per il lavoro dignitoso e lo sviluppo sostenibile contenuti nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
I ministri partecipanti si sono consultati con i rappresentanti delle parti sociali di entrambe le sponde del Mediterraneo e hanno sottolineato l'importanza del dialogo sociale sia bilaterale che trilaterale, accogliendo inoltre con favore l'intenzione di organizzare un forum dell'UpM per il dialogo sociale nel 2017/2018 e il sostegno finanziario di €3 milioni di EUR erogato dall'UE al progetto pilota regionale per la promozione del dialogo sociale nei paesi del Sud del Mediterraneo. Questo progetto, con un bilancio totale di €3,75 milioni di EUR, sarà inizialmente attuato in Tunisia, Marocco e Giordania come paesi prioritari e potrà eventualmente essere esteso ad altri paesi partner dell'UpM. Le parti sociali hanno presentato una dichiarazione comune sul dialogo sociale.
Fra gli argomenti di discussione vi erano anche raccomandazioni in materia di politica strutturale e sostenibile e riforme volte a promuovere la creazione di posti di lavoro. I ministri hanno sostenuto con forza un approccio integrato che affronti parallelamente sia il lato dell'offerta sia il lato della domanda del mercato del lavoro. Ciò significa che è necessario mettere in atto allo stesso tempo sia misure sotto forma di politiche macroeconomiche e di una crescita guidata dal settore privato (domanda) sia misure sul piano della formazione professionale e dell'occupabilità (offerta). La priorità trasversale è la transizione dal lavoro sommerso a quello formale, al fine di garantire la qualità dei posti di lavoro. A tal fine, i ministri hanno incoraggiato le autorità nazionali a sostenere attivamente la transizione, in linea con gli sforzi dell'OIL già in atto.
In conclusione, il Segretariato dell'UpM ha ribadito di essere pronto a sostenere i risultati della conferenza e far sì che le decisioni politiche si traducano in progetti concreti a beneficio dei giovani. Per esempio, l'iniziativa mediterranea per l'occupazione (MED4Jobs), il programma faro avviato nel 2013 dal Segretariato e sviluppato con il sostegno dei paesi membri, comprende 12 progetti in fase di attuazione nella regione del Mediterraneo.
Per ulteriori informazioni
Link alla dichiarazione ministeriale sull'occupazione e del lavoro