Immagine: Wolfgang Schauble, ministro delle finanze nel secondo governo Merkel
Roma, 5 dicembre 2016 – Il referendum si è chiuso, il “no” ha stravinto. Si apre una nuova pagina per la politica italiana ma l’Europa, attenta al risultato di ieri, cosa ne pensa? Una netta divisione tra le reazioni dei leader europei cala come una “scure” evidenziando, semmai ce ne fosse bisogno, un Unione “spaccata”. Il “partito dei populisti” contro il “partito dei responsabili”, la Merkel è stata la prima leader di un governo europeo a manifestare il proprio rammarico per le dimissioni di Matteo Renzi da presidente del Consiglio, ha dichiarato il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert. Reazione opposta arriva dal Regno Unito dove l’ex leader dell’Ukip – partito che ha vinto il referendum sulla Brexit – Nigel Farage ha espresso tutto il suo entusiasmo dopo aver appreso della sconfitta del “si”. Secondo Farage “è necessario andare rapidamente al voto in modo che il popolo italiano possa avere l'opportunità di liberarsi del suo establishment pro-Ue”. Dichiarazioni prevedibili, così come quelle della leader del Front National francese Marine Le Pen che ha affermato “gli italiani hanno ripudiato la Ue e Renzi. Bisogna ascoltare questa sete di libertà delle nazioni e di autodifesa!”. Pacato ed equilibrato, invece, il giudizio del ministro delle Finanze olandese e capo dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem: “Questo voto non cambia concretamente la situazione economica italiana o quella delle sue banche. Non saranno necessari passi d'emergenza, è un voto contro le riforme costituzionali, non altro, e questo non significa che le forze anti-europee vinceranno nelle prossime elezioni in Francia oppure Olanda”. Mentre il tedesco Wolfgang Schauble ha sostenuto come non ci siano motivi evidenti per ritenere che il voto scaturito ieri in Italia possa innescare crisi dell’euro. La partita “europea”, da mesi, si gioca tutta su questo.
Ad ogni modo la notizia dell’esito del referendum costituzionale italiano ha occupato, e continua a occupare da ieri notte, tutte le prime pagine delle testate internazionali, l’attenzione del mondo si concentra sui possibili contraccolpi politici ed economici sia a livello nazionale ma, soprattutto, europeo. Nel Regno Unito la Bbc apre l’edizione così: “Il premier italiano si dimette dopo la pesante sconfitta elettorale”, mentre l’Economist con un lapidario “Renzi respinto”. Ma è il The Sun che prefigura gli scenari più foschi scrivendo “Europa in bilico. Timore per Italexit”.
Intanto questa mattina conosceremo il nome del nuovo presidente del Consiglio dopo il colloquio tra Mattarella e Renzi che, in queste ore del dopo referendum, sta tenendo col fiato sospeso l’Italia e l’Europa.