Due nuovi partner sono entrati a far parte della Piattaforma del Consiglio d'Europa per la difesa della libertà dei media: la Rory Peck Trust e l'International News Safety Institute. La Piattaforma è costituita da associazioni dei giornalisti – tra le quali l'AEJ – che informano il Consiglio d'Europa su violazioni della libertà dei media. Nel sottoscrivere il protocollo d?intesa, il segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjørn Jagland, ha sottolineato che l'ingresso delle due istituzioni “rappresenta un prezioso valore aggiunto alla Piattaforma, poiché le loro azioni sono principalmente incentrate sul giornalismo freelence e la sicurezza dei giornalisti nelle zone di conflitto e di guerra. Il partenariato con le organizzazioni operanti nel settore dei media – ha aggiunto – è per noi fondamentale: ci permette di avere un quadro più preciso della libertà dei media negli Stati membri, nonché di rispondere più celermente e in modo sistemico ai nuovi sviluppi”. Della necessità di una piattaforma europea per la difesa dei giornalisti e della libertà di stampa si era discusso in Italia nel 2012, ad Offida, nel corso del 50° congresso internazionale dell?Associazione dei Giornalisti Europei. L'idea si è concretizzata e la Piattaforma è stata lanciata nel dicembre 2014 per agevolare la diffusione di informazioni su gravi minacce nei confronti della libertà dei media e della sicurezza dei giornalisti negli Stati membri del Consiglio d'Europa. Ricevuto l'allarme, il Consiglio mette in atto azioni tempestive e coordinate nei confronti degli Stati. Attualmente sono otto le organizzazioni partner incaricate di pubblicare segnalazioni sulla Piattaforma, dopo verifica e secondo le procedure. Da quando la Piattaforma è diventata operativa, nell'aprile 2015, le organizzazioni partner hanno inserito 259 segnalazioni in 34 Stati membri. Tra queste, 66 riguardano aggressioni fisiche ai giornalisti, 59 dei casi di detenzione e imprigionamento di giornalisti, 11 dei casi di impunità, 31 casi di vessazioni o intimidazioni ai giornalisti e altre 92 degli atti aventi un effetto intimidatorio sulla libertà dei media.
Piattaforma:
http://www.coe.int/en/web/media-freedom/home